La coscienza di far saltare il continuum della storia e' propria delle classi rivoluzionarie nell'attimo della loro azione. La grande rivoluzione ha introdotto un nuovo calendario. Il giorno in cui ha inizio un calendario funge da acceleratore storico. Ed e' in fondo lo stesso giorno che ritorna sempre nella forma dei giorni festivi, che sono i giorni del ricordo. I calendari non misurano il tempo come orologi. Essi sono monumenti di una coscienza storica di cui in Europa, da cento anni a questa parte, sembrano essersi perdute le tracce. Ancora nella Rivoluzione di Luglio si e' verificato un episodio in cui si e' affermata questa coscienza. Quando scese la sera del primo giorno di battaglia, avvenne che in molti luoghi di Parigi, indipendentemente e nello stesso tempo, si sparasse contro gli orologi delle torri. Un testimone oculare, che deve forse la sua divinazione alla rima, scrisse allora:
«Qui le croirait! on dit, qu'irrités contre l'heure
De nouveaux Josués au pied de chaque tour
Tiraient sur les cadrans pour arrêter le jour»
"Chi può crederlo! Si dice che, irritati col tempo,
Dei nuovi Giosuè, ai piedi di ogni torre,
Sparavano sui quadranti per fermare il giorno"
da - Walter Benjamin, "Il concetto di storia" -