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Calendula

Creato il 08 luglio 2010 da Giardinaggio @Giardinaggionet

La Calendula


calendula officinalis La Calendula è originaria dell’Europa, Africa del nord e Asia meridionale; si può trovare anche nelle zone affacciate sul mar Mediterraneo nei prati non coltivati, ai bordi delle strade. E’ una pianta composita, cioè formata da più elementi distinti, annuale o perenne, coltivata soprattutto per scopi ornamentali ed officinali che raggruppa molte specie tra cui la più nota è la Calendula Officinalis; ha un portamento ramificato e può raggiungere un’altezza di sessanta centimetri e un’altitudine di seicento. La Calendula è una pianta rustica che si adatta a molti climi e terreni, anche se la temperatura da lei preferita va dai venti ai trenta gradi. Il fusto della Calendula è ricoperto di peli e presenta una radice con un fittone centrale ben sviluppato che arriva ad una profondità massima di circa trenta centimetri. Le foglie hanno forma di lancia leggermente appuntita, presentano peli sulla superficie, sono di colore verde chiaro e possono avere contorno liscio o appena dentellato; quelle poste in basso hanno una grandezza inferiori di quelle poste in alto. Il periodo di fioritura della Calendula va dall’estate a metà autunno, i fiori hanno un colore giallo marcato, arancio o bianco, riuniti in capolini, mentre le brattee sono verdi, ovali e n po’ appuntite. I frutti della Calendula sono secchi e non si aprono in modo spontaneo, e seconda della specie possono avere forme diverse.

Al nome Calendula sono attribuiti due significati: primo giorno del mese, perché nella maggior parte dell’anno questa pianta fiorisce il primo giorno del mese oppure calendario, perché aprendosi con la luce del sole e chiudendosi con l’oscurità, segue il ritmo della giornata.

Nel linguaggio floreale la Calendula assume un significato particolarmente triste, questo perché si narra che Afrodite, la dea della bellezza, addolorata per la morte di Adone, suo amante, cominciò a piangere e le lacrime diventarono delle Calendule.

Specie


calendula
Come abbiamo detto in precedenza, esistono molte specie e varietà di Calendula, di seguito vi elencheremo le principali e maggiormente coltivate:

Calendula Officinalis: questa è la specie maggiormente conosciuta e diffusa. E’ una pianta annuale, biennale o perenne. Il fusto può essere eretto oppure ascendente. Il periodo di fioritura va da giugno a novembre e i fiori presentano dei bellissimi colori giallo intenso, arancione o bianco. E’ molto usata per preparare tinture ed infusi ed ha proprietà lenitive, antiarrossanti e non solo. Di questa specie ne esistono molte varietà. Calendula Arvensis: il periodo di fioritura di questa specie va da giugno a novembre e i fiori sono di colore giallo o arancio, le foglie presentano peli sulla superficie. La possiamo trovare anche nei prati delle nostre città.

Terreno e Tecniche Colturali


calendula
Come accennato nel paragrafo precedente, la calendula è una pianta che sopporta varie situazioni climatiche e vari tipi di terreno, ma quello da lei preferito è ricco di sostanza organica, leggero e ben drenato perché anche questa pianta teme i ristagni idrici. Prima di procedere con la semina il terreno va lavorato ma non troppo, quanto basta per eliminare la crosta superficiale.

Se coltivata in pieno campo ad una temperatura di circa quindici gradi i primi germogli si avranno dopo circa due settimane, ad una temperatura di circa venti-trenta gradi invece basteranno una decina di giorni.

La Calendula è una pianta particolarmente ghiotta di sole ed aria, quindi va coltivata all’esterno ed esposta al sole diretto perché non teme le alte temperature.

Moltiplicazione


La moltiplicazione della Calendula avviene per seme.

L’operazione di semina fatta in semenzaio o in vaso deve avvenire nel periodo primaverile, i semi andranno disposti su un terriccio ricco di sostanza organica e di sabbia grossa che favorisca il drenaggio dell’acqua in eccesso, e interrati leggermente date le loro piccole dimensioni. Fatto questo si spruzzerà il terriccio con dell’acqua per renderlo umido e si coprirà il contenitore con i semi con della plastica o vetro, questo per mantenere una temperatura costante e per far in modo che il terriccio non secchi in tempi troppo brevi, dopodiché lo si posizionerà in una zona ombreggiata ad una temperatura di circa quindici gradi. Durante questa fase bisognerà mantenere il terriccio sempre della giusta e costante umidità. Dopo circa due settimane si avranno i primi germogli, quindi togliere la plastica al contenitore e spostarlo in una zona maggiormente luminosa. Se ci fossero piantine deboli e poco sane andranno asportate per dare più spazio a quelle più robuste e vigorose. Raggiunta una grandezza sufficiente, le nuove piantine saranno pronte per essere trapiantate nel terreno definitivo e trattate come adulte.

Per quanto riguarda la semina in pieno campo o in giardino, andrà effettuata nel periodo autunnale nelle zone temperate, mentre in quelle con clima più freddo in quello primaverile; prima di effettuarla il terreno andrà lavorato al fine di rompere la crosta sulla superficie e renderlo più soffice, sarà opportuno aggiungere della sostanza organica. La densità di semina dovrà essere tale da avere circa sette piantine per metro quadrato, aumentano questo numero si otterranno fiori di dimensioni minori.

Concimazione ed Irrigazione


La moltiplicazione della Calendula avviene per seme.

L’operazione di semina fatta in semenzaio o in vaso deve avvenire nel periodo primaverile, i semi andranno disposti su un terriccio ricco di sostanza organica e di sabbia grossa che favorisca il drenaggio dell’acqua in eccesso, e interrati leggermente date le loro piccole dimensioni. Fatto questo si spruzzerà il terriccio con dell’acqua per renderlo umido e si coprirà il contenitore con i semi con della plastica o vetro, questo per mantenere una temperatura costante e per far in modo che il terriccio non secchi in tempi troppo brevi, dopodiché lo si posizionerà in una zona ombreggiata ad una temperatura di circa quindici gradi. Durante questa fase bisognerà mantenere il terriccio sempre della giusta e costante umidità. Dopo circa due settimane si avranno i primi germogli, quindi togliere la plastica al contenitore e spostarlo in una zona maggiormente luminosa. Se ci fossero piantine deboli e poco sane andranno asportate per dare più spazio a quelle più robuste e vigorose. Raggiunta una grandezza sufficiente, le nuove piantine saranno pronte per essere trapiantate nel terreno definitivo e trattate come adulte.

Per quanto riguarda la semina in pieno campo o in giardino, andrà effettuata nel periodo autunnale nelle zone temperate, mentre in quelle con clima più freddo in quello primaverile; prima di effettuarla il terreno andrà lavorato al fine di rompere la crosta sulla superficie e renderlo più soffice, sarà opportuno aggiungere della sostanza organica. La densità di semina dovrà essere tale da avere circa sette piantine per metro quadrato, aumentano questo numero si otterranno fiori di dimensioni minori.

Potatura


Non esiste una vera e propria potatura per la Calendula, si potrà procedere con un’operazione di cimatura degli apici vegetativi per incrementare la produzione di fiori. Ricordatevi, quando praticate tagli alle piante usate sempre coltelli puliti e ben affilati.

Malattie e Parassiti


La pianta della Calendula è molto resistente e non necessita di cura particolari, ma anch’essa può essere vittima degli attacchi di parassiti, funghi e malattie.

Il mal bianco per esempio, è una patologia provocata da un fungo, l’Erysihe, l’infestazione si manifesta con la comparsa di uno strato di muffa bianca sulle parti verdi della pianta, il conseguente ingiallimento e la successiva caduta. Se la malattia è in stato iniziale si provvederà all’eliminazione delle parti colpite, in caso di stato avanzato sarà molto più pericolosa e bisognerà ricorrere alla somministrazione di prodotti specifici. In caso di attacco massiccio la pianta può morire.

Un altro fungo molto pericoloso che provoca la malattia del carbone è la Entyloma, la pianta manifesta questo attacco con la comparsa di macchie verdi poco accese sulle foglie. Questo fungo è molto difficile da debellare in quanto si diffonde nell’acqua d’irrigazione. Un possibile rimedio sarà quello di creare un ambiente il maggior asciutto possibile nella zona di coltivazione della pianta. Se ci trovassimo di fronte ad un’infestazione particolarmente grave, sarà necessario somministrare antiparassitari specifici.

Anche gli afidi rientrano nei nemici della Calendula, questi pidocchietti attaccano la pianta e formano delle colonie. Eliminateli con un batuffolo imbevuto di alcool oppure con degli antiparassitari.

Proprietà


Nell’antichità i medici usavano la buccia della radice della Calendula perché gli attribuivano proprietà diuretiche, toniche, astringenti e antispasmodiche, la consigliavano per combattere le malattie epatiche e della milza, gli attacchi isterici, la depressione e alcuni tipi di paralisi; un decotto di queste radici invece era utile per lavare e disinfettare piaghe ed ulcere. Sottoforma di crema o pomata la Calendula è molto utile anche per lenire lesioni della pelle, ustioni, scottature.

In erboristeria i fiori vengono usati per preparare delle ottime tisane.

Al contrario di molte altre piante appartenenti alla sua stessa famiglia, questa pianta non provoca allergie, irritazioni e non è tossica. Può essere particolarmente utile alle donne, in quanto attenua i dolori mestruali. E’ molto utilizzata anche in cosmetica per le sue proprietà decongestionanti ed idratanti.

Ora vi elencheremo alcuni usi che si possono fare con le varie parti utilizzabili di questa pianta:

In caso di sintomi influenzali, tosse e raffreddore, sarà un ottimo aiuto un decotto di fiori e foglie.

Del vino preparato con la Calendula può aiutare a lenire nevralgie e mal di denti.

L’olio essenziale estratto da questa pianta è un aiuto molto importante per chi soffre di acne e

impurità della pelle, la tonifica, la pulisce e può anche essere utile contro le punture di insetti.

Un infuso di fiori mescolato all’acqua del bagno, aiuterà ad idratare le pelli secche e disidratate e a detergere mani e viso.

La Calendula può essere usata anche in cucina: le foglie si possono condire e mescolare alle classiche insalate, i boccioli invece possono essere messi sotto aceto e sostituire i classici capperi, mentre i petali fatti essiccate potranno servire per aromatizzare.

L’efficacia di questa pianta insieme alla sua dolcezza, la rendono molto indicata anche per la pelle dei neonati e bimbi piccoli, infatti creme a base di calendula spesso vengono prescritte ed usate per prevenire e combattere anche per irritazioni da pannolino.

Grazie all’elevato carotene contenuto, i fiori di questa pianta vengono utilizzati per combattere l’orticaria, i geloni ai piedi, curare sintomi allergici e regolare il flusso mestruale.


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