Magazine Cinema
Continua la nostra immersione nel dorato mondo delle serie-tv, un mondo che purtroppo ho scoperto troppo tardi e al quale sto cercando di porre rimedio con estrema celerità. Ma ovviamente, lo faccio sempre a modo mio, perché non sia mai che scelga il modo più semplice per fare una cosa, qualunque esso sia. Ed ecco quindi che oggi voglio parlare di una serie che mi sta particolarmente a cuore, forse magari non così imperdibile, ma che a mio parere ha diverse carte da giocare. E con questo inizio lo fa pure bene, anche per un insieme di fattori che sicuramente non può che far presa su un tizio come me. Senza contare poi che il protagonista assoluto è David Duchowny, vecchio avventuriero del paranormale di X-files, che nonostante alcune incursioni sul grande schermo deve proprio alla televisione la propria notorietà. E diciamo che con questo nuovo personaggio può dire di star vivendo una seconda vita.
Per Hank Moody la vita non va a gonfie vele. L'ex moglie della quale è ancora innamorato sta per risposarsi, la sua carriera di scrittore è in un blocco creativo e il suo ultimi libro, God hates us all, verrà trasposto in una versione cinematografica con l'aberrante titolo di Quella piccola cosa chiamata amore. Le cose potrebbero andargli peggio? Certo che sì. Specie se ci si mette la pestifera figlia del nuovo compagno della ex moglie.Un personaggio come Hank Moody ha tutte le qualità per piacermi. E' uno strafottente, ha quell'atteggiamento da canaglia che un po' mi appartiene (peccato che io però non sia così donnaiolo, o almeno, non ho tutto il suo successo); ha la passione per la scrittura, e questo ci accomuna non poco; ha un'amore tormentato, e questo basta per farmi parteggiare con lui alla grande; ma innanzi tutto, è un buono. Perché ne farà di cotte e di crude, ma alla fine su certe cose non transige. Si incazzerà quando vedrà un uomo usare la sua posizione contro una ragazza giovane, non transige su certe questioni di onore e alla fine, anche se alla sua maniera, farà sempre ciò che è giusto. E' un personaggio strano, ma verso il quale provo una strana attrazione, Così come strana è l'attrazione verso questa serie ideata da Tom Kapinos, che si annunciava come la classica bomba disattivata pronta però ad esplodere a tradimento. Perché è una commedia, tratta tutto con una sana e robusta leggerezza, ma c'è sempre il rischio che arrivi a prendersi troppo sul serio, sfanculando dove non dovrebbe. Si parla tanto di sesso, ma bisogna vedere se lo si fa in maniera analitica (e non anal-itica) o per pure fanservice per i pippaioli di turno. Ebbene, posso dire che tutti questi timori possono benissimo essere accantonati, perché la prima stagione di Californication parte davvero alla grande. Ma non senza degli immancabili difetti, ovvio. Diciamo che il primo episodio è portentoso, con quella gag della suora pompinara e della Signora Bernarda, che da sole mi hanno letteralmente fatto piegare dal ridere, e prosegue mostrando dei personaggi credibili (nella loro assurdità), belle battute fulminanti e dei colpi di scena davvero efficaci. Ho amato ogni personaggio di questa prima stagione, anche se ognuno alla sua maniera, perché li ho trovati estremamente credibili e ben descritti. In una kind of way davvero irrisoria e irriverente sanno davvero comunicare tutte le fasi che possono accompagnare una relazione, mostrando varie tipologie di carattere che per certi versi posso dire di aver visto anche nei miei soci di merenda ventenni. Si ride ma si arriva anche a riflettere, senza esagerare, ovviamente, ma qualche piccola riflessione sull'amore e su certe scelte della vita le lascia fare comunque, e questo per quella che dovrebbe essere una commedia scanzonata è davvero un bel traguardo. Non posso però non elencare i difetti, che si possono riscontrare in una volgarità a tratti davvero eccessiva, senza contare che in certi tratti il 'voler dire qualcosa di profondo' a tutti i costi faccia elencare alla penna di Kapinos e soci sono un ammasso di banalità. E non prendetemi per bacchettone, perché non mi da fastidio che si parli di sesso, però a volte, nel vedere questa gente che caga soldi e lamentarsi continuamente di quanto non scopa mi da davvero fastidio, specie perché c'è chi se la passa decisamente peggio al mondo. Ma fortunatamente ci pensa Hank a portare tutti coi piedi per terra, anche se alle volte sembra strano che lui dica di amare così tanto l'ex moglie ma nel frattempo si scopi tutte quelle che gli capitano a tiro - e non che condanni un comportamento simile, ma non è nella mia indole. Ma alla fine, come diceva Woody Allen, io credo solo in due cose: nel sesso e nel decesso. Perché volente o nolente è sempre lì che si va a parare, noi siamo fatti di carne e desiderio, e Moody lo sa bene.Personalmente, questa serie è diventata il mio piacere da rilassamento, che mi tranquillizza la mente senza però spegnermela del tutto.Voto: ★★★½
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