Ricevo da Roberta Bertozzi e segnalo, tre libretti della collana CALLIGRAPHIE.
Sono oggetti realizzati a mano, bianchi ed elegantissimi, confezionati in busta trasparente con rilegatura a filo cucito a macchina.
Si tratta, avverte l'autore, "dell'estratto da un libro più ampio (...) un microdramma in versi che tenta di restituire con la maggior precisione possibile il nucleo del ragionamento e cioè la violenza e perchè è così difficile liberarsene".
La violenza contrapposta all'intimità delle storie delle persone, che una voce narrante mette in contrasto con ciò che avviene nello spazio del sociale, degli altri e della Storia.
Impossibile, sembra di capire, separare l'io dal noi; - è come se i tuoi sensi radiografassero le pareti e, in trasparenza, mostrassero la vita che succede -. È proprio questa impossibilità della separazione tra un'eventuale condizione virginea e una definitivamente corrotta, a suggerirci che un paradiso terrestre non è mai esistito perchè è impossibile preservare "la polpa della poesia" e ogni azione è in assedio.
*
Bonificate il paese, urlavano
gli spettatori mentre i giannizzieri
pestavano lo stivale sul parquet,
a mo' di applauso. Adesso, pensavo,
avremo tempo per riflettere,
entrare nel guscio della poesia,
preservandone la polpa. Perchè noi
siamo salvi per miracolo: non
conosciamo la geometria e gridiamo
la nostra gioia all'ultimo dei cieli,
completamente sovraesposti come
un animale già scuoiato.
Da qui, anche da qui, è transito
l'esercito dei pazzi: ero così
emozionato da non riuscire ad alzare
gli occhi e così e così mi sono perso le
alleanze improvvise, le esplosioni
di collera, gli amori adulterini,
le simpatie e gli odi sotterrannei
che, come cavi elettrici, attraversavano
la comitiva.
***
Pier Damiano Ori, EFFETTO CONTRO CAUSA, primo tempo, traduzione in inglese di Serena Todesco, Cesena, novembre 2014Si può pensare, leggendo questa sequenza di Pier Damiano Ori, al clima tragicamente normalizzato di un autore come Raymond Carver, ma con un ulteriore abbassamento tonale riconducibile probabilmente alla citazione di Plotino posta ad esergo:
- È il desiderio a generare il pensiero - .
I testi sarebbero da interpretare, allora, come paradigmi di un pensiero che non produce desiderio, descrizioni di un mondo alienato dove nulla può essere detto o compreso se non lo stesso accadere, liberato dall'utopia di una riconcilazione e dalla retorica della speranza.
*
(savena)
Non è esattamente un posto: i confini sono incerti. Temo
che ognuno si tracci i propri, così non si sa mai dove si è,
nè si sa dov'è chi cerchi. Le auto sono parcheggiate
sotto gli alberi, i negozi sono tutti aperti e in mezzo alla
strada gli autobus sono più dei motorini. C'è il sole.
A carnevale, qui, fanno la festa più triste del mondo.