Italo Calvino scrive nel 1974 la prefazione al libro Quattro Film di Federico Fellini. Il maestro di Rimini gli chiede quindi di scrivere l’Autobiografia di uno spettatore e Calvino racconta la sua esperienza e il suo rapporto con il cinema.
“E’ questa la magia del cinema di Fellini, dove “è il fuori che invade lo schermo, il buio della sala che si rovescia nel cono di luce. [...] il film di Fellini è cinema rovesciato, macchina da proiezione che ingoia la platea e macchia da presa che volta le spalle al set”.
“il cinema della distanza che aveva nutrito la nostra giovinezza è capovolto definitivamente nel cinema della vicinanza assoluta. [...] Il film di cui ci illudevamo d’essere solo spettatori è la storia della nostra vita”.