Befana, calze pronte, tante sono le calze che in queste ore della prima domenica di gennaio si stanno appendendo la calza della befana, tradizione che resiste in Italia dove in quasi una casa su tre (30 per cento) è pronta.
Oltre alla calza però molti sono i giocattoli acquistati per un costo complessivo vicino al miliardo e mezzo di euro. E’ quanto emerge da una elaborazione Coldiretti in occasione dell’Epifania dalla quale emerge pero’ un taglio della spesa del 12 per cento rispetto al 2013 con oltre la meta’ delle famiglie che rinunciano a festeggiare la concorrenza con l’acquisto di doni. I dati emergono da un recente sondaggio della Coldiretti sembra infatti che questo anno si sia prediletta la scelta di regali utili dettata dalle difficolta’ economiche contagia anche la Befana e nella calza – sottolinea la Coldiretti – tornano insieme ai dolciumi anche fichi e prugne secche, nocciole, noci e biscotti fatti in casa tipici del passato. La crescente attenzione al risparmio e all’alimentazione dei bambini ha cambiato dunque – precisa la Coldiretti – il contenuto delle calze “appese” al camino dalla simpatica vecchietta che in passato ai piu’ “discoli” regalava solo aglio, peperoncino, patate e carbone vero. Con un terzo dei bambini italiani obesi o in sovrappeso nelle case si tende a sostituire con cibi naturali caramelle, cioccolate, gomme da masticare e bon-bon per i bambini “buoni” e carbone dolce per quelli “cattivi”. Tornano i prodotti naturali dunque – precisa la Coldiretti – a simboleggiare il significato della ricorrenza che, nell’antichita’ celebrava la morte e la rinascita della natura dopo il solstizio invernale. Si narra infatti – conclude la Coldiretti – che, durante questa notte Madre Natura, esausta per le energie spese durante tutto l’anno, si trasformava in una buona vecchina che, dopo aver consegnato i doni, simbolo di una nuova semina, era pronta a farsi bruciare per far rinascere dalle sue ceneri una luna nuova rappresentata da una giovane Natura.