Camargue – Ssshhh è il momento di guardare le figure

Etang du Vaccarès, barca

Adoro i fuori programma, soprattutto in vacanza. Quando gli orari possono anche non essere rispettati. Quando nessuno ti aspetta la sera e si può decidere di restare o di andare. O di cambiare il percorso.

La Camargue nel nostro tour non era prevista. Troviamo un B&B in zona Arles e decidiamo di buttarci sulla costa fino a raggiungere Saintes Maries De La Mer sulla punta più estrema per visitare quel paesino che sembra uscito dalla penna di un disegnatore. Casine bianche, viuzze strette, ristorantini tipici e spiagge bianchissime, mosse da un vento non fastidioso ma permanente. Se osservi bene, puoi scorgere tra i turisti anche qualche Gitano con chitarra annessa.

Inevitabile avere voglia di salire sul tetto dell’Èglise des Saintes Maries per godersi il panorama e allungare il braccio per toccare il cielo.

Camargue , Èglise des Saintes Maries, Sandra Bacci

Camargue , Èglise des Saintes Maries, veduta

Da Saintes Maries De La Mer è iniziata la nostra esplorazione della Camargue più bella e selvaggia, seguendo il sentiero sterrato che si snoda lungo l’Etang du Vaccarès, un grande stagno abitato da tantissime specie di uccelli e dai fenicotteri rosa. Un percorso meraviglioso e inaspettato attraverso la natura a cielo aperto in cui gli animali, cavalli e tori, vivono allo stato brado e puoi fermarti, osservarli, fotografarli. Siamo giunti vicinissimi al Phare de la Gacholle, a completare il semicerchio.

Mi è difficile però descrivere la bellezza selvaggia di questa zona, l’anima melanconica del paesaggio; impensabile raccontare di come gli orizzonti sembrino non avere i limiti e come la luce del sole, abbracci e modifichi nella giornata la terra circostante.

Forse almeno questo caso devo solo tacere e voi forse solo guardare.