Magazine Media e Comunicazione

Cambiare il carattere... è possibile?

Da Genna78
Cambiare il carattere... è possibile?
E' davvero possibile cambiare il carattere di
una persona?
Eppure un vecchio detto recitava:
"chi nasce quadrato non può morire rotondo".
Lo so, se segui psinel da tempo è uno degli argomenti su cui ho più discusso. Ma oggi mentre mi aggiravo per il web sono finito su una pubblicazione scientifica che cercava di dimostrare "quanto, attraverso la volontà si possa modificare il carattere"...
...Clicca qui sotto e buon ascolto:
Sei riuscito ad ascoltarlo? Immagino già gli appassionati di psicologia dire: "ehi ma non si può fare un discorso del genere se non si definisce che cosa significa carattere". Ed in effetti avrebbero ragione, diciamo in modo molto semplice che per carattere s'intende una serie di tratti di personalità più o meno stabili nel tempo. 
Negli ultimi anni la ricerca in psicologia ha provato in molti modi quanto questi "tratti" siano plastici. Questa sembra la storia di un po' tutti gli studi sulla "mente umana". Ad esempio fino a qualche decennio fa tutti erano convinti che si nascesse "con un certo cervello" e si morisse sempre con quello.
Non solo, le cellule di quel cervello (i noti neuroni) erano visti come non riproducibili. Mentre tutti gli altri apparati hanno una sorta di turn-over prestabilito che va dagli organi meno specializzati, come la pelle che cambia
spessissimo a quelli più specializzati come il
fegato che cambia più lentamente. Fino ad arrivare al cervello "che non cambia".
Ed invece oggi sappiamo che non è affatto così, il nostro cervello cambia, anche adesso, mentre leggi queste parole. Ogni micro apprendimento che fai si traduce in una serie di modificazioni biochimiche concrete. Oggi chiamiamo questo processo "neuroplasticità" ed è una delle scoperte più interessanti di questo secolo. Ma non è solo il cervello fisico a cambiare...
...infatti come ti raccontavo in questo post, anche i nostri tratti di personalità, con il tempo cambiano. Lo so che sai che "tutto cambia" ma a volte bisogna mettere il dito nella piaga per rendere un concetto più presente. Più andiamo avanti con la ricerca e
più ci accorgiamo che ciò che prima pensavamo
essere "stabile e granitico" è in realtà in continuo
mutamento. Anche la trascrizione del DNA che
in teoria doveva restare identica (epigenetica).
In questa puntata del podcast ti racconto uno studio
che mette in mostra questa "mutevolezza" anche
psicologica, del carattere. E di come, attraverso
"la volontà" si possa iniziare a fare dei piccoli
passi verso un "cambiamento". Lo studio in
realtà ci mostra che i "cambiamenti" sono
molto piccoli e non ci mostra dei dati nel
lungo termine (detti longitudinali).
La volontà è dunque una parte di questo processo
di "cambiamento" che a me piace più assimilare
ad una crescita. Perché in realtà "il cambiamento"
è insito nella nostra natura, ma "linguisticamente"
(nella nostra razionalità) cambiare significa
diventare "altro", diventare qualcosa di diverso.
Mentre personalmente non credo che si diventi
"altro" ma che si diventi realmente "se stessi".
Ovviamente non è scontato "diventare noi stessi"
anzi, è più facile imitare i modelli che la società
e la cultura ci tramandano. Per questo ti ho di
nuovo rotto le scatole con la meditazione, cioè
con la "consapevolezza", senza la quale, ogni
intervento di crescita personale (secondo la
mia modesta opinione) difficilmente ha
"gioco facile".
"Ma come Genna, tutti i cambiamenti che ho
fatto e subito sino ad oggi, sono avvenuti senza
che io me ne rendessi conto". Si è vero che per
la maggior parte del tempo, continuiamo a
cambiare "silenziosamente". Ma una persona
che lavora su se stessa, come immagino sia tu
caro "psinellino";), deve sapere come sta
evolvendo, in quale direzione sta andando!
Tutta la vita è una continua crescita, ti sei mai
accorto che via via che diventi "più grande"
modifichi come vedi "gli eventi che ti capitano"?
Addirittura alcune ricerche hanno dimostrato
che le persone "più felici" hanno più di 60 anni.
In una società che "odia gli anziani" direi che
si tratta di un dato molto interessante...
...crescendo, maturando, perdiamo si delle abilità
delle capacità fisiche, la velocità del pensiero ecc.
Ma sembra che si acquisisca via via una maggiore
consapevolezza che rende la vita "migliore".
Per quanto mi riguarda questa è l'ennesima
prova del fatto che è la "consapevolezza di
se stessi" a renderci "migliori". E' la famosa
"saggezza degli anziani"...
...che potremmo riassumere in un semplice
concetto "esperienza". Ma non possiamo dire
che si tratti solo di "apprendimento di cose da
sapere e da fare" ma si tratta di un processo di
auto-conoscenza che ci porta ad essere delle
persone "migliori". Altrimenti uno che sa più
cose di te sarebbe automaticamente più saggio
o più "maturo"...
...ti basta fare un salto a conoscere chi insegna
in luoghi prestigiosi (come le Università) per
renderti conto che questa equazione non è del
tutto lineare. Cioè la conoscenza non va di pari
passo con la "saggezza" o la "maturità". Per
questo sono convito che nel nostro processo
di crescita e cambiamento la variabile più
importante sia la consapevolezza...
...e da molti secoli abbiamo degli esercizi che
la facilitano... uno di questi è la meditazione.
Concludendo: gli studi presentati dimostrano
che è possibile "migliorare i propri tratti di
personalità" ponendoci sopra "attenzione e
consapevolezza". Ma al contrario di quanto
dichiarato dai ricercatori, secondo me, la
sola "forza di volontà" non basta!
E' necessario tornare a quella "sensazione"...
Fammi sapere cosa ne pensi lasciando un tuo
commento qui sotto. Se hai ascoltato l'audio
sai che hai un'opportunità imperdibile: fare
domande ad un super esperto di psicologia...
mi raccomando non lasciartela sfuggire ;)
A presto
Genna


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog