A cura di Penny
Dopo due seratone di concorso intervallate dall’intervento di ospiti parsi ai più un po’ attempati ecco che il 64esimo festivàl della canzone italiana è tornato ieri a far spettacolo, sebbene gli ascolti si siano rivelati un flop rispetto all’anno scorso (media di 8.188.000 telespettatori), grazie alla serata che il Sanremo Club ha dedicato alla canzone cantautorale italiana.Ad aprire la serata Mengoni, vincitore della passata edizione con la sua l’Essenziale, che si esibisce sulle note di Io che amo solo te di Endrigo; la scena passa sull’ingresso della Littizzetto con uno sketch che vede come vittima l’ormai adorato e storico direttore d’orchestra Beppe Vessicchio.
Entrano quindi i veri protagonisti del festival che, supportati da personaggi del cinema (Riccardo Scamarcio, Violante Placido et alii) si cimentano in arrangiamenti di celeberrime canzoni del panorama musicale italiano – e il pubblico a casa a lanciarsi in grandi karaoke.
Tra gli ospiti della serata, come annunciato in conferenza stampa, Gino Paoli, che omaggia la “scuola genovese” con pezzi di Tenco e Bindi, e Zingaretti, che, ricordando Peppino Impastato, ne storpia il paese natale Cìnisi in Cinìsi (popr. “abitante della Cina”) provocando accese reazioni su Twitter.
A questo punto, assoluta novità in anni di gara, la finale dei giovani viene portata in prime time: si esibiscono i quattro artisti dopo la presentazione della giuria di qualità, presieduta da Paolo Virzì – regista del canto contestato Il capitale umano – affiancato da Paolo Jannacci, Aldo Nove, scrittore, Anna Tifo, violinista, l’AD di Classica Tv Piero Maranghi, la scrittrice Silvia Avallone, Lucia Ocone, attrice, Silvio Orlando, Giorgia Surina e Rocco Tanica. La giuria colloca al promo posto la promettente Babilonia ma il televoto premia il rapper partenopeo Rocco Hunt, interprete di una canzone – a mio avviso – non particolarmente felice (però debbo confessare di non aver capito il ritornello).
La serata ha visto anche l’annuncio dell’espulsione di Riccardo Sinigallia, poiché ha portato in concorso una canzone non inedita, e la performance del mago Silvan che, dopo uno scivolone letterario (era Pascoli, nel Fanciullino, a dire che “È dentro noi un fanciullino che non solo ha brividi, […], ma lagrime ancora e tripudi suoi” e non Montale), si cimenta in un piacevole gioco illusionistico.
Ultimo momento di brio in chiusura, con l’ospite internazionale della serata, il cantautore scozzese Paolo Nutini che esegue prima il brano di Lucio Dalla Te voglio bene assai, poi la sua Candy e infine l’esclusiva anteprima dal suo nuovo album Scream (Fuck My Life Up).
Al termine della serata, oltre alla premiazione del vincitore della sezione giovani, sono stati proclamati anche i destinatari del Premio della Critica Mia Martini, dato quest’anno a Zibba – dei giovani – e del Premio miglior arrangiamento, alla bellissima canzone di Rubino.
Appuntamento a domani per la finale!