Sono una che crede negli incontri. Si vive in maniera parallela per un periodo relativamente breve o relativamente lungo, poi un evento, un inciampo o semplicemente il lieve cambio di direzione del proprio percorso ti immette sulla strada di qualcun altro e questo qualcuno finisce per fare la differenza.
E quello che sto per raccontare è, secondo me, una sequenza di incontri, tutti affascinanti e tutti bellissimi, appassionanti: CameloZampa. Il nome è la contrazione di due loghi, due case editrici: Camelopardus e Zampanera. Un giorno queste due ragioni sociali si sono incontrate, hanno capito che avevano intenti e filosofia comuni e si sono unite per la vita. Ma anche individualmente Camelopardus e Zampanera sono nate grazie a incontri fortuiti ma fondamentali. Dei veri e propri uragani di cui non è possibile prevederne l’entità.
Camelopardus nasce nel 2008 grazie a un incontro. Due amiche di vecchia data, Camilla e Sara e un libro. Lo Zèbre di Alexandre Jardin, edito da Gallimard. Camilla, allora funzionario della Croce Rossa italiana, torna da una delle sue trasferte e presta a Sara, traduttrice e appassionata di letteratura e narrativa francese un libro che lei legge tutto d’un fiato. È amore a prima vista da parte di entrambe. Ma Sara fa qualcosa di più: decide di proporre questo libro a delle amiche editrici offrendosi di tradurlo gratis, solo per poter vedere divulgata l’opera di uno scrittore che ha iniziato a seguire e ad amare. Le amiche editrici accettano e le danno carta bianca anche per trattare con un colosso come Gallimard la questione dell’acquisto dei diritti d’autore. Sara si impegna al massimo, dando fondo a tutta la sua creatività per convincere i coriacei francesi che pubblicare con la casa editrice delle sue amiche sarebbe stata un’idea vincente. La spunta e firma il contratto con Gallimard per la traduzione e per i diritti. Ma quando finalmente si ritrova in mano il contratto le amiche editrici le comunicano di aver cambiato idea. Non sono più interessate a pubblicare il libro. Frustrata ma non vinta, Sara chiama Camilla, che nel frattempo stava partendo per una missione in Africa e le propone di fondare una casa editrice al puro scopo di pubblicare e promuovere lo Zèbre. Nasce così la Camelopardus: nome latino della costellazione della giraffa. Animale che subito affascina le due giovani imprenditrici: “un animale con la testa sulle nuvole ma con i piedi ben piantati per terra” afferma Sara quando le chiedono il perché di questa scelta. Ed è una descrizione che ben si addice alla produzione Camelopardus dei primi anni: dopo Zèbre, pubblicano “La compagnia del somaro sdraiato” di Marina Bacchiani Dalla Spezia, un fantasy comico e divertente, “Lucchetti babbani e medaglioni magici” un saggio sulla traduzione della saga di Harry Potter di Ilaria Katerinov e “Mille candele danzanti” di Christian Bobin.
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