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Camille Paglia, la blasfemia nell’arte e l’importanza della religione

Creato il 29 gennaio 2013 da Uccronline

Camille PagliaL’antropologa e sociologa Camille Paglia, docente presso l’Università delle arti di Philadelphia ha pubblicato recentemente un articolo molto interessante ripreso dal quotidiano Repubblica.

La femminista americana ha analizzato la storia dell’arte e della cultura e il rapporto con loro avuto dai due classici schieramenti politici-filosofici americani: progressisti e conservatori. Ha spiegato che purtroppo «il protestantesimo ha una storia di iconoclastia: durante la Riforma nel nord Europa, le statue delle chiese e le vetrate colorate furono  sistematicamente distrutte in quanto idolatriche. Rispetto al cattolicesimo romano, così ricco d’arte, il protestantesimo americano tradizionale è visivamente impoverito. Le sue immagini di Gesù come buon pastore sono spesso artisticamente così deboli da rasentare il kitsch».

Se da una parte, però «i conservatori cristiani non permetterebbero mai di esibire nelle scuole pubbliche gli eroici nudi dell’arte occidentale», dall’altra l’antropologa americana ha osservato che «una quantità enorme della migliore arte occidentale è stata intensamente religiosa e i progressisti, i quali hanno voluto che si togliessero i presepi dalle piazze, obietterebbero sull’istruzione dottrinale necessaria per presentare l’iconografia cristiana nella scuola pubblica. Per  questo l’educazione artistica viene ostacolata negli Stati Uniti, vittima del fuoco incrociato della politica».

«Benché io sia atea», ha concluso, «rispetto tutte le religioni e le prendo seriamente, come vasti sistemi di simboli che contengono una verità profonda sull’esistenza umana. Anche se nel suo nome si è fatto del male, la religione è stata una forza enorme di civilizzazione nella storia del mondo». Apprezziamo il riconoscimento, la verità di questa affermazione viene mostrata ancora una volta nella recente decisione della Segreteria Generale del “Sistema dell’Integrazione Centroamericana” (S.I.C.A.) di accogliere la Santa Sede come osservatore Extra-Regionale a motivo del contributo che la Chiesa Cattolica offre allo sviluppo dei settori sociali, culturali ed educativi, nonché dei diritti umani e della sicurezza democratica. Rispetto al male che si sarebbe fatto in nome della religione, per quanto riguarda il cristianesimo -come ha spiegato il card. Ratzinger- «tutti i peccati dei cristiani nella storia non derivano dalla loro fede nel Cielo, ma dal fatto che non credono abbastanza nel Cielo», ovvero l’utilizzo abusivo della fede cristiana è in evidente contrasto con la sua vera natura e con il messaggio di Gesù, il cristiano che commette violenza in nome della sua fede è anticristiano.

Condannando probabilmente l’”opera” del laicista Andres Serrano, il crocifisso immerso nel suo piscio, oppure la rana crocifissa di Martin Kippenberger o l’autoerotismo con il crocifisso nel film di Ulrich Seidl, l’antropologa ha affermato: «schernire la religione è una cosa puerile, sintomatica di un’immaginazione rachitica. Eppure, questa posizione cinica è diventata di rigore nel mondo artistico, un ulteriore motivo della banale superficialità di tanta arte contemporanea a cui non è rimasta nessuna grande idea».


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