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Camino (2008)

Creato il 04 marzo 2013 da Julien Davenne
Camino (2008)Camino è un'adolescente di 11 anni e come tutte le ragazzine della sua età, comincia ad interessarsi ai ragazzi. Un giorno, quasi per caso, in una bancarella di libri incontra Jesùs, un suo coetaneo di cui si innamora perdutamente. Lo ricontrerà alla scuola di teatro, dove prenderà parte per il ruolo del Principe nella rappresentazione della favola di "Cenerentola". Camino farà di tutto per parteciparvi e ottenere il ruolo di Cenerentola.Ma la sua volontà verrà continuamente ostacolata dalla madre, una donna cattolica appartenente all'Opus Dei, che vede nella figlia una sorta di "eletta" di Dio e perciò la priva di ogni tipo di libertà come leggere libri che non trattino argomenti religiosi, socializzare con i ragazzi o seguire attività come il teatro per la paura di deviarla. La figura del padre, anche se inconsapevolmente e profondamente schiacciata dall'autorità della madre, sembra avere più riguardi per la vera volontà della figlia e farà di tutto affinchè possa andare al teatro.
Un giorno però a seguito dei frequenti dolori che Camino sente alla spalla, le verrà diagnosticato un cancro alla spina dorsale. Questo evento destabilizzante non farà altro che peggiorare il delirio religioso della madre e dei componenti dell'Opus Dei, che invece di essere disperati per la sorte di Camino, saranno felici della sua sofferenza e della sua agonia perchè a loro modo di vedere, è una grande prova di fede, che se superata le permetterano di avere un posto speciale tra le braccia di Gesù Cristo.Camino avrà la forza di lottare la malattia e la morte non perchè si concede al volere di Jesùs (Cristo), ma perchè sarà il suo amore per l'omonimo Jesùs (il ragazzino), a guidarla nel suo terribile cammino!
Il regista spagnolo Javier Fesser sviluppa un soggetto complesso e importante in una maniera non perfetta ma sorprendente. Di fatti sebbene la regia scivola nel convenzionale e non nasconde degli eccessi che possono infastidire gli spettatori dai gusti sopraffini, come l'uso rindondante della colonna sonora o le visioni oniriche della protagonista che inizialmente sembrano richiamare i peggior film per teenagers, l'ultima mezz'ora del film è destinata a risucchiare ogni pregiudizio e capovolgere la situazione. E' come se Javier Fesser ad un certo punto, con una ferocità e una genialità considerevole, decidesse di prendere il possesso di un'opera nata morta per la sua pianificazione stilistica sorprendendo tutti, distruggendo ogni singola convinzione stilistica oltre che narrativa. Le note "Sleeping Beauty Waltz" di Tchaikovskij esprimono esattamente questo passo di qualità, nel momento più alto del film, dove la verità di Camino illumina lo schermo di inquietudine e catarsi. Si esce dal film con una sensazione fortissima.Camino è un'opera illuminante, caratterizzata da un profondo e irriverente anticlericalismo di come non se ne vedeva da decenni da queste parti. Camino incarna quel cinema che risponde al nobile compito di raccontare la Verità, soffrendo. E' un film fatto per il cuore più che per gli occhi.
Camino (2008)

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