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Poco oltre il primo lago vi è il rifugio Greppi (non è aperto e le chiavi bisogna chiederle a Santa Maria Maggiore) .Dal primo laghetto si percorre un sentiero in falsopiano ed in pochi minuti si giunge al secondo laghetto (più grande del primo) in prossimità del bell'alpeggio di Ruggia. Il secondo lago di Muino è caratterizzato dalla presenza di vegetazione acquatica che abbellisce ulteriormente lo scenario.
Alle spalle delle baite parte il sentiero che in pochissimi minuti permette di raggiungere la bocchetta di Ruggia (1990m). Dalla bocchetta si discende per qualche metro seguendo il sentiero; da qui parte un lungo traverso che ci permette in circa 45-50 minuti di giungere al passo di Fontanalba ed alla cappella di San Pantaleone. Dalla cappelletta in circa 10 minuti si giunge al lago di Panelatte. Dalla partenza in circa 2,15 h si giunge al lago. Il lago di Panelatte si trova a 2063 m di altitudine; è un lago di erosione, ciò significa che l'invaso nel quale si trova adagiato è stato scavato dalle masse glaciali. Un piccolo consiglio è quello di salire sulla pietraia appena a destra del lago per godere della vista completa.
Dopo una breve pausa si riprende il cammino alla volta della forcola di Larecchio (2148m) a cui si giunge in circa 15-20 minuti di buon cammino. Appena dopo il passo si intravede il lago di Larecchio; il sentiero è ben tenuto e di facile intuizione almeno sino alla piana sottostante; dopo circa 15 minuti di discesa si giunge ad un bivio dove sono presenti cartelli indicatori (per Arvogno vengono indicate circa 4h...). In circa 50 minuti dal passo si giunge in vista dell'invaso di Larecchio dove si effettua una sosta per visionare la diga e l'ambiente circostante. L'invaso è stato costruito negli anni tra il 1932 ed il 1934 sommergendo gli alpeggi di Larecchio allora esistenti. Il lago si trova a 1853m di altitudine alla fine della valle dell'Isorno.
Si attraversa la diga e si svolta a sinistra prendendo il sentiero per il passo di Lareccio. Qui la fatica comincia a farsi sentire nelle nostre gambe ed i circa 170 m di dislivello per salire al passo sono faticosi, inoltre bisogna prestare la massima attenzione al sentiero in quanto è facile perdere le tracce dello stesso. In circa 30 minuti dal lago si arriva al passo di Lareccio quotato 2029m, poco dopo vi è un piccolo laghetto dove effettuare una breve sosta. Da qui in poi seguire il sentiero diventa complicato in quanto vi sono poche o nessuna indicazioni e bisogna cercare le tracce di vernice rossa o sugli alberi oppure sulle rocce; inoltre alcuni passaggi che ci porteranno all'attacco del passo di Campeia sono alquanto scabrosi ed in posizione esposta. Prestare la massima attenzione all'attraversamento di due torrenti che si incontrano lungo il traverso che dal passo di Lareccio ci porta all'attacco del passo di Campeia. Dopo circa 1h di cammino usciamo dal traverso in una piccola depressione dove ritroviamo un cartello indicatore. Sopra di noi il passo; E' il momento più duro dell'escursione sia perchè il dislivello è importante (calcolate che nelle gambe sono presenti tante ore di cammino) sia perchè la salita avviene su pietraia. Comunque in circa 35-40 minuti si raggiungono i 2199m a cui è quotato il passo.
Dal passo ci aspettano circa 1000m di dislivello in discesa per giungere ad Arvogno. Appena dopo il passo bisogna prestare la massima attenzione perchè il sentiero non è segnalato; fino al primo alpeggio sottostante (circa 25 minuti di discesa) non si trova altro che un ometto di pietra; bisogna seguire il torrente che scende a valle sino a quando non si trovano le condutture dell'acqua che portano in breve tempo al primo alpeggio. Da qui il sentiero torna ad essere molto ben segnato e visibile. Dopo circa 2h30 minuti dal passo si giunge all'abitato di Arvogno per prendere la seconda macchina. Il tempo totale di cammino, escluse le soste, è di circa 7h; il dislivello complessivo è molto difficile da calcolare in quanto ci sono molteplici perdite di quota (si scavalcano 5 passi). Ultima raccomandazione prestare la massima attenzione nel tratto dal passo di Lareccio sino al passo di Campeia, il sentiero è complicato e non vi sono indicazioni se non macchie di vernice sugli alberi e sui massi; Non effettuare la gita in condizioni di pioggia.
Fabio Casalini.
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