Il 5 gennaio del 1984 veniva assassinato dalla mafia Pippo Fava, il blog Nazione Indiana è stato uno dei pochi che, ieri, lo ha ricordato pubblicando un suo editoriale scritto nel 1983 per I Siciliani, il giornale che aveva fondato e diretto fino al giorno della sua morte. Il lungo articolo è di una bellezza sconvolgente per quello che racconta, per la lucidità delle analisi, per qualità straordinaria della scrittura. Ne consiglio ovviamente la lettura completa.
Qui ne trascrivo solo uno dei primi capoversi…
Camminare a Palermo. Il circolo della stampa, con i soffitti bassi, il sentore e l’odore della catacomba, il buio, la luce verde del biliardo senza giocatori, tre bizzarri individui che ti vengono incontro da tre direzioni diverse, si rassomigliano incredibilmente tutti e tre, saluti gentilmente e nello stesso momento tutti e tre ti salutano con l’identico sorriso, sono gli specchi che dagli angoli bui riflettono la tua immagine. Silenzio. Un aroma di caffè, un cameriere vecchissimo, allampanato che appare vacillando, da un angolo d’ombra all’altro, e scompare. Su un divano tre vecchi signori impassibili dinnanzi a un televisore in bianconero che pispiglia qualcosa. Uno dei signori ha il bastone col manico d’argento, le ghette, il panama bianco. Si alza levando dolcemente il bastone a mo’ di saluto: “Ho fatto tardi!”. Se ne va adagio, si volge solo un attimo con un mormorio. Non si capisce se abbia detto: “Debbo morire!”.
Pippo Fava
I cento padroni di Palermo
Approfondimenti
I Siciliani (selezione articoli-Fondazione Giuseppe Fava)
speciale in memoria di Pippo Fava a cura di Giro di Vite
aggiornamento (19.01.11) ricordo di Riccardo Orioles (minima & moralia)