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Camminare in due la mano nella mano è fra le cose più belle al mondo e non penso solo a tutti i significati metaforici, seppur belli, che le due mani giunte possono assumere, mi riferisco proprio al piacere fisico di quel gesto concreto. Forse banale e scontato il dirlo, ma mi ci ha fatto pensare mio nipote che di recente in un giardino parigino ha percorso un piccolo tratto di strada da solo con me offrendomi inaspettata questa gioia. L'ha rifatto in questi giorni con sua madre e anche lei me l'ha raccontato felice. In questa favolosa avventura della scoperta del mondo che sono i primi anni di un bambino, lui per la prima volta non si è avventurato da solo, ha accettato di dare la sua mano, in qualche modo una manifestazione consapevole di se e dell'altro, una precisa scelta di condivisione. Quante mani si toccano e si stringono nell'arco di una vita, luoghi, situazioni, persone, epoche, tutto cambia e molteplici le forme dell'amore, eppure questa modalità dello stare insieme, antica come il mondo, non invecchia, è bella ogni volta. Dietro quel gesto non solo amore, affetto o amicizia, ci sta la fiducia, una forma di abbandono verso chi è accanto, mi fido di te e ti do la mia mano, possiamo fare un tratto di strada insieme.
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