L’alba in Cammino
Ieri avevo dimenticato di raccontare un aneddoto importante. Avevo finito i contanti nel mezzo di questa Meseta infinita, dove la maggior parte dei paesini non ha l’ombra di un bancomat e dove praticamente nessun esercizio commerciale accetta pagamenti con carta. Restare a corto di contanti in Cammino può essere quindi una situazione a dir poco spiacevole. Erano le 13.30 e come al solito mi ero rifugiato in un bar per rifocillarmi e sfuggire al grande caldo del primo pomeriggio. All’interno c’erano numerosi pellegrini già incontrati più volte, intenti a mangiare bocadillos avanti alla televisione che trasmetteva le immagini della festa di San Fermin a Pamplona. Come me quasi tutti son passati dalla capitale navarra, in anticipo proprio per evitare il gran casino della festa patronale. C’era anche Henri, il francese conosciuto a Puente la Reina, mi ha chiesto se andasse tutto bene e gli ho spiegato il problema dei contanti. Non ci ha pensato mezzo secondo, sebbene conoscesse solo il mio nome ha aperto il protafogli e mi ha dato 20 euro. Così, sulla fiducia. “Tanto ci rincontreremo”.
Metà Cammino
Sono queste esperienze che rendono il Cammino così speciale, la riscoperta di una solidarietà umana che nella vita di tutti i giorni si disperde in mille rivoli di impegni e cronaca nera e che nell’atmosfera un po’ magica del Cammino torna a galla. Gli restituirò quei 20 euro ad ogni costo.
In ogni caso la Meseta sta per finire, ma queste ultime tappe desertiche sono fra le più impegnative, anche perchè luglio è ormai entrato nel vivo e nelle ore più calde la temperatura raggiunge e supera i 36 gradi ogni giorno.
I km sotto al sole col tibiale infiammato
Gli ultimi chilometri prima del Burgo Rainero sono stati veramente difficili, fiaccato com’ero dal sole e da un improvviso dolore al tibiale che mi ha costretto a fermarmi per una buona mezzora. In compenso le vesciche sembrano in leggero miglioramento anche se fanno ancora male.
Nell’albergue semicattolico del paese, col prezzo lasciato al buon cuore di ogni peregrino, ho ritrovato Luca, Filippo ed un altro italiano conosciuto qualche giorno fa, ligure, di cui purtroppo non ricordo il nome.
La freccia gialla non manca (quasi) mai
Siamo a una quarantina di km da Leon, teoricamente ci si potrebbe arrivare anche domani, ma ho voglia di visitare la città, soprattutto la cattedrale, quindi domani sarà solo una tappa di avvicinamento.
Stasera è l’ultima di Luca, ha deciso di tornare a Roma ed organizzare per bene il viaggio in America che lo attende il mese prossimo, oltre ad avere l’opportunità di un lavoretto extra ben pagato per i prossimi 10 giorni. Ha intenzione, un giorno, di riprendere il Cammino da qui ma secondo me non lo farà mai. Sono contento di non essere l’unico esperto nel lasciare le cose a metà. Mi dispiace molto che parta, rimane la persona con cui ho legato di più e so che difficilmente lo rivedrò.
Io, Filippo, ehm… e Luca
Stasera ceniamo tutti insieme, noi 4 italiani, per salutarlo. Mi consolo pensando che dopo Leon la Castiglia è quasi finita e il Cammino dovrebbe tornare a regalare sorprese paesaggistiche e storiche ogni giorno. La Galizia piano piano si avvicina, oggi ho intravisto i primi segnali stradali per i Picos de Europa, i monti che separano la Castiglia dalle Asturie. Lì da qualche parte dietro l’orizzonte c’è Oviedo e tanti ricordi lasciati sulle sue salite. Ancora una volta pensare di essere arrivato fin qui a piedi dalla Francia è incredibile. Sono cose che fanno venir voglia di volersi bene ed è esattamente quello che cercavo quando sono partito.
PASSI: 45.483 PASSI DALL’INIZIO: 653.495
KM: 33,2 KM DALL’INIZIO: 477,2