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Cammino di Santiago 19a tappa – Da Leon a Villar de Mazarife

Da Turiang
La facciata della Cattedrale di Leon

La facciata della Cattedrale di Leon

Oggi è stata una brutta giornata. Già era finita male quella di ieri a causa del coprifuoco imposto dai gestori dell’albergue di Leon…

Stamattina ho dovuto aspettare le 8.30 (tardissimo per un pellegrino) per attendere l’apertura di un bar nel centro cittadino, nell’attesa di visitare la cattedrale (apertura 9.30). Insomma, un’attesa dell’attesa dell’attesa. Se siete mai stati in Spagna sapete di cosa parlo. Prima delle 9 anche nel centro di una città c’è il deserto dei Goblin. Tutto questo ovviamente perchè ieri non ho potuto visitare nulla della città, ma non voglio fare ulteriore malsangue nel ricordarlo.

Un particolare della bellissima cattedrale di Leon

Un particolare della bellissima cattedrale di Leon

Insomma, la giornata di Cammino è iniziata alle 11. A differenza di quanto indicano quasi tutte le guide, ho deciso di non prendere il pullman per uscire dalla città (7 km di periferia e zona industriale da attraversare) e giungere alla Virgen del Camino, dove il Cammino si biforca in uno dei tanti bivi. Voglio conservare la mia verginità di viaggiatore a piedi, sono arrivato fin qui camminando e va bene così.

Giunto alla Virgen ho fatto la cazzata di scegliere per una volta il percorso alternativo al Cammino ufficiale, un po’ più lungo ma che evita di costeggiare la statale per molti km. In realtà i problemi nascono da me e provengono da casa, da dove via Whattsapp mi arriva una brutta notizia che mi spezza le gambe, il karma e l’umore del Cammino.

Il municipio di Leon

Il municipio di Leon

Comunque, al di là delle motivazioni, nelle campagne prima di Chozas de Abajo (in the fucking middle of nowhere) trovo un bivio senza indicazioni, senza la mitica freccia gialla che m’accompagna dalla Francia. Prendo a destra. La cazzata non è tanto nella scelta, quanto nel non tornare sui miei passi dopo un centinaio di metri percorsi ancora senza indicazioni di conferma. Con ciò si vede il karma smarrito causa arrabbiatura. In questi casi ammettere di aver sbagliato è più difficile che camminare in un sentiero che probabilmente non porta da nessuna parte.

passaggio a livello senza barriere

Il passaggio a livello


Cammino per più di un’ora sotto il sole delle 14.30 su sentieri di campagna sempre più stretti, fin quando all’orizzonte non appare un borgo. Lo sapevo che bisognava insistere! Lo raggiungo attraversando un passaggio a livello senza barriere e scopro che NON è sul Cammino. Ci saranno dieci case, una fontana (per fortuna!) e nessuno in giro, la siesta è sacra con questo sole. All’orizzonte si profila un altro piccolo comune, distante un paio di km, decido allora di camminare in quella direzione sperando che la fortuna mi sorrida. Il caldo intanto è insopportabile, il morale a terra. Arrivato in paese trovo una signora in strada e le chiedo dov’è il Cammino, lei indica l’angolo dietro casa sua. Che culo!! Giro l’angolo e mi ritrovo al bivio di un’ora e mezza fa. 6 km fa. Ecco quello che succede nel non cambiare idea quando si sa che si sta sbagliando.

Arrivare a Chozas de Abajo prima e a Villar de Mazarife poi è un incubo. Molto più faticoso di tante altre tappe ben più lunghe, a dimostrazione che la condizione mentale è fondamentale nell’affrontare il Cammino. La forza di volontà si dimostra soprattutto nei momenti difficili e questo è il peggiore finora.

PASSI: 43.959 PASSI DALL’INIZIO: 755.506
KM: 32 KM DALL’INIZIO: 551,5



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