Il rifugio di Manjarin
Sto scrivendo queste righe da sopra ad un materasso lercio buttato su un pavimento polveroso all’interno di un sottotetto. Sono nel rifugio di Thomas, vera e propria leggenda del Cammino, “l’ultimo dei Templari” come molti lo definiscono.
Stanotte dormirò qui, il materasso turchese è il mio
Thomas dà ospitalità ai pellegrini in vario modo: offrendo caffè, biscotti e bevande a chi passa solo a fare qualche foto avanti all’inconfondibile rifugio, oppure fornendo gratuitamente un giaciglio per la notte (chiamarlo posto letto è quantomeno esagerato). In quest’edificio non c’è energia elettrica nè tantomeno acqua corrente, per cui non ci si può neanche lavare. Dopo i 33km di salita per arrivare fin qui (per la maggior parte sotto al sole) non credo di essermi MAI sentito tanto sporco in vita mia.
Pellegrini in Cammino
Avrei potuto timbrare la credenziale e scappar via, come fanno quasi tutti quelli che passano di qui, ma prima d’iniziare quest’avventura avevo promesso alla mia amica Jana (che aveva fatto il Cammino a gennaio, una pazza) che mi sarei fermato da Thomas, anche per salutarglielo ed ormai non voglio tirarmi indietro. Quello che accade nel Cammino resta nel Cammino, un po’ come nel Miglio verde ed una notte di vita medievale non mi ricapiterà tanto facilmente.
Il sottoscritto alla Cruz de Fierro
Ieri sera invece, dopo aver aggiornato il diario ho fatto un bel giro di Astorga, che finora si gioca lo scettro di posto più bello del Cammino insieme a Cirauqui. Il palazzo vescovile firmato da Gaudì è costruito nel suo stile inconfondibile metà fiabesco/fantasy metà horror. Ho anche “tapeato” un po’ per il centro. (Dicesi tapear l’attività d’ingozzarsi di tapas a cena nei vari locali adibiti allo scopo). Come già detto in albergue c’era un gruppo di 20 seminaristi campani. Ne avessi ascoltato almeno uno non parlare di Dio o di religione tutto il tempo! Indottrinati, non saprei definirli meglio. Sono un esercito, pacifico, ma che mi fa paura ugualmente. L’arte di pensare con la propria testa non dovrebbe mai essere smarrita, ma all’interno di gruppi così coesi è raro che ciò accada.
Prima di arrivare a Manjarin ho raggiunto uno dei punti più significativi del Cammino, la Cruz de Fierro, dove ogni pellegrino depone una pietra che ha portato con se da casa. Col tempo le pietre hanno formato una montagnetta sempre più grande. Quota 1.500m superata nuovamente, ormai il fisico risponde alla grande. E la Galizia continua ad avvicinarsi!!!
PASSI: 45.382 PASSI DALL’INIZIO: 845.827
KM: 33,1 KM DALL’INIZIO: 617,4