La campagna oggi si è dimostrata selvaggia quasi come nel tratto di ieri che conduceva a Los Arcos. La foto principale di questo post potrebbe essere tratta da uno dei tanti spaghetti western di Sergio Leone. Un cimitero di paese isolato, sotto al sole. Potrebbe sbucare Lee Van Cleef da un momento all’altro puntando una pistola.
La salita
L’obiettivo di stamattina era alzarsi prima del solito. Missione fallita completamente dato che avevo messo la sveglia alle 06.35 ma non ha suonato (o non l’ho sentita) e mi sono alzato un’ora dopo, praticamente l’ultimo di tutto l’albergue. Ciò causerà qualche problema visto il gran caldo di questi giorni.
L’ultima parte della Navarra mi saluta fra viti che aumentano di numero e qualche fastidioso saliscendi. Ma dopo aver scalato i Pirenei, salite tipo quella in foto sono pura formalità. In ogni caso si vede che sto arrivando nella Rioja, la più rinomata regione del vino in Spagna (almeno a livello quantitativo).
L’ultima cittadina basca è Viana, una delle tappe più celebri del Cammino in Navarra. Ci arrivo alle 13.15 dopo una lunga camminata sotto al sole (circa 19km). Molti pellegrini oggi si fermeranno qui, io ho voglia di arrivare a Logroño, capoluogo della Rioja e uno dei principali posti del vino in Spagna.
La fermata nel nulla
Ho incrociato molte volte il gruppo che era ieri sera nell’albergue a cenare. Ne fanno parte un americano che viaggia con la figlia, carina ma un po’ troppo giovane (19-20 anni), poi due ragazzi (di cui uno sicuramente tedesco) e due belle ragazze.
Il municipio di Viana
Finalmente! Una bionda tedesca e una castana di cui non conosco la nazionalità. Alta, occhi azzurri e lunghe gambe nordiche. Non mi sono ancora presentato ma abbiamo scambiato qualche velocissima battuta nella calda campagna che portava a Viana.
Pranzo al bar/ristorante El Villano (un nome una garanzia) con MEZZO menu del pellegrino: insalata mista più melone e da bere due bicchieroni di sangria fuori di testa che mi preparano alla siesta. Dormo fino alle 15.30 su un prato all’ombra in mezzo alla città, su una stradina poco trafficata del centro storico. In pochi prestano attenzione a quella che in una cittadina fuori dal Cammino sarebbe una scena quantomeno insolita.
Mi piacciono queste usanze spagnole! Gli ultimi 10km fino a Logroño li faccio completamente da solo e quando arrivo all’albergue municipal capisco perchè: gli altri pellegrini sono già tutti rilassati, arrivati a destinazione da un bel po’. La situazione infatti è di sciallo totale con piedi a bagno nella fontanella.
Logroño, Calle Laurel
I tipi alla reception sono due deficienti e solo dopo un quarto d’ora d’attesa in piedi riescono a comunicarmi che l’albergue è pieno. Attendere un quarto d’ora in piedi a vuoto dopo che hai camminato per 30km è come perdere il portafogli all’inizio di una vacanza.
Per cui… niente rendez-vous con le tipe carine, che ovviamente erano già lì coi piedi in acqua. Così imparo a fare la siesta. Mi tocca andare dai preti, che gestiscono un altro albergue qua vicino. Offrono posto letto, cena, messa del pellegrino nella chiesa adiacente e colazione in cambio solo di un donativo.
Tuttavia ho già chiesto di poter saltare l’accoppiata messa-cena in quanto stasera c’è Spagna-Italia di Confederations Cup e l’occasione di vederla in territorio nemico, in una delle tante vinerie di Calle Laurel è unica. Stasera la mia messa ce l’ho già.
PASSI: 41.908 PASSI DALL’INIZIO: 258.464
KM: 30,6 KM DALL’INIZIO: 189,3