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Cammino di Santiago 8a tappa – Da Logroño a Ventosa

Da Turiang

Camino di Santiago parco di Logrono

Sofferenza. Non ci sono altre parole per descrivere la giornata di oggi. Per la prima volta non ho goduto delle mille belle esperienze del Cammino. Ieri sera a Logroño mi sono letteralmente perso nei wine bar cittadini, dove il prezzo medio per un bicchiere di vino era di 2 euro. Come dire GRATIS per uno abituato ai prezzi di Amsterdam.

Cammino di Santiago nella Rioja

Navarrete

La partita di Confederations Cup è durata molto più del previsto e sono tornato all’albergue parrocchiale a mezzanotte, ampiamente al di fuori dell’orario del coprifuoco. Ubriaco ho suonato al campanello e appena qualcuno ha aperto sono corso nel dormitorio. Tutti già russavano di brutto mentre io cercavo di salire sulla parte superiore del letto a castello senza fare troppo rumore. Impresa titanica. Stamattina mi son svegliato per la prima volta alle 5.30, quando ho realizzato dove mi trovavo volevo morire.

Vigne de La Rioja, tra cui il Tempranillo

Vigne de La Rioja, tra cui il Tempranillo

I dolori del Cammino (acido lattico su tutti) sommati alla resaca (il tipico mal di testa da sbornia, in spagnolo) e con la prospettiva di dover camminare per chissà quanti chilometri anche oggi. Un incubo. Da affrontare anche con una temperatura corporea eccezionalmente calda, non poteva essere solo il sole che ho preso anche ieri, non c’era dubbio: avevo anche la febbre!

Ho percorso i primi 6km che conducono fuori da Logroño ad una velocità da bradipo, all’interno del parco nella foto d’apertura. Le energie semplicemente non c’erano, tutte drenate dal fegato nel tentativo di smaltire Tempranillo e Garnacha, Venivo sorpassato anche dalle vecchiette alle prese con la passeggiata mattutina. Mi fermo per la prima volta al km 6 e scopro un’altra fastidiosa sorpresa: sul quinto dito del piede sx si è formata la prima vescica importante del mio Cammino.

Zoppicando leggermente per evitare di poggiare il piede sulla vescica ho anche finito per sovraccaricare il ginocchio destro. Un rottame. I 12km che conducono a Navarrete sono una Via Crucis. L’effetto del paracetamolo che ho preso a colazione ha iniziato a svanire e sotto il sole delle 11, con la felpa chiusa fino al collo, avevo i brividi di freddo ogni volta che soffiava il vento.

Guardare indietro dopo l'ennesima salita

Guardare indietro dopo l’ennesima salita

Ho pranzato fra mille dubbi a Navarrete, indeciso sull’opportunità di continuare o meno la tappa odierna. Mancano 8km a Ventosa e sono già stanchissimo. E’ la comitiva variopinta che ho scoperto ieri che mi tira su il morale. Pranziamo nello stesso bar e scopro che la tipa carina di ieri è olandese, perchè nell’assaggiare del cibo le scappa un “LEKKER!”, “buono” in fiammingo.

Mi è capitato di iniziare a parlare con l’americano che è qui con sua figlia. Mi ha consigliato di andare, piano, ma andare. E allora sono andato, insieme a loro, complice l’intervento salvifico dell’ibuprofene, uno dei migliori amici di ogni pellegrino.

Per strada ho fatto conoscenza con l’olandese. Si chiama Bodine e vive ad Amsterdam. E’ anche simpatica ed era molto sorpresa dal fatto che abbia beccato sul Cammino uno che conosce ed apprezza il Pacific Parc, il suo (nostro) locale preferito in città.

Bodine balla l'Harlem shake per festeggiare l'arrivo a Ventosa

Bodine balla l’Harlem shake per festeggiare l’arrivo a Ventosa

Siamo arrivati qui a Ventosa tutti insieme, in gruppo, siamo 10/12 e stasera è in preparazione un’altra cena, a cui stavolta sono invitato. Arrivare in albergue alle 15.30 invece che dopo le 17.00 è molto comodo, soprattutto se lo stesso ha un giardino figo come questo da cui sto scrivendo. Bodine e la sua amica tedesca prendono il sole in sdraio troieggiando un po’ per la gioia (o la tortura) del fidanzato di quest’ultima che chiaramente non vede l’ora di trombarsi la sua ragazza. Il resto dei pellegrini legge il proprio libro del Cammino (in molti casi quello di Paulo Coelho) oppure è indaffarato ad utilizzare le lavatrici a gettoni (sante lavatrici!). In quest’atmosfera quasi freak mi si avvicina un italiano con capelli ricci, baffetto e paglia sulla testa. E’ romano e mi si siede affianco commentando le performance alla macchina fotografica di Bodine e la tedesca. Smetto di scrivere, ho appena fatto un nuovo amico.

PASSI: 28.082 PASSI DALL’INIZIO: 286.546

KM: 20,5 KM DALL’INIZIO: 209,8



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