571km a Santiago
Ieri sera nell’albergue di Ventosa sono stato invitato a cena dal gruppone. Il problema è che avevo di nuovo la febbre (tipo a 40°, poche volte in vita mia sono stato così male) perchè a tavola avevo i brividi anche con la felpa.
Alle 21.00 ho quindi abbandonato il tavolo per andare a dormire, in quanto ero totalmente inabile alla socialità e i miei occhi continuavano a chiudersi.
Stamattina sono partito da Ventosa insieme a Luca, il 26enne romano conosciuto durante il pomeriggio in giardino commentando le performance di Bodine, la ragazza olandese.
Finora è la persona con cui è stato più piacevole parlare e per la prima volta aprirsi. Abbiamo passato tutto il giorno insieme, riuscendo a completare i circa 33km della tappa odierna, nonostante inizialmente avessi molti dubbi sulle mie condizioni.
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Le campagne che portano a Cirinuela
Invece sono andato alla grande! Nell’abitato di Ciriñuela, uno dei tristi risultati dell’urbanizzazione selvaggia spagnola, siamo passati di fianco al Golf Club Rioja Alta, con la club house fighetta come solo quella di un golf club può essere. Sarà che da quando sono partito ho in mente Alexander Supertramp e Into the wild, ma nel guardare dal di fuori quei vetri mi sembrava di essere nella scena del film in cui lui rivede il sè stesso che avrebbe potuto essere.
La più grande di migliaia di frecce gialle
Il vetro diventa una sorta di recinto fra l’elite interna e il sottoscritto all’esterno, un pellegrino sudato e stanco sotto al sole. Mentre intorno giovani rampolli lottano per parcheggiare la BMW il più vicino possibile all’entrata per non disperdere l’effetto dell’aria condizionata.
Santo Domingo de la Calzada si dimostra invece una cittadina molto carina. Pietra miliare del Cammino, Santo Domingo deve la sua fama alla leggenda del miracolo avvenuto in città e alla Cattedrale ad esso consacrata.
Si narra infatti che in quel tempo giunse in città una famiglia di pellegrini tedeschi (sai che novità sul Cammino) e il fato volle che la ragazza della locanda dove alloggiarono si innamorò del giovane virgulto teutonico che viaggiava coi genitori. E che questi la rifiutò.
Il gallo e la gallina custoditi nella Cattedrale
Risentita, la giovane hospitalera spagnola decise di vendicarsi mettendo nei bagagli del ragazzo un calice d’argento per accusarlo di furto. Il bell’
Hugonell venne quindi catturato, giudicato colpevole e condannato alla forca.
Tuttavia Hugonell aveva Santo Domingo dalla sua parte e non morì grazie al suo intervento. Appresa la notizia, i genitori si precipitarono dal giudice per raccontare del miracolo che provava l’innocenza del figlio.
Il giudice in quel momento era a cena e rispose loro che Hugonell era vivo come il gallo e la gallina arrosto che stava per mangiare. A quel punto i due polli saltarono giù dal piatto e si misero a cantare.
Da allora la Cattedrale di Santo Domingo contiene un gallo e una gallina (in foto si vede “il pollaio” ma non i suoi ospiti). I due animali ovviamente non mancano di far sentire il loro verso durante le visite alla Cattedrale. Sarei curioso di ascoltare una funzione…
Plaza Mayor vista dalla Torre
Al termine della visita le gambe e le vesciche che ormai mi tempestano il piede sinistro chiedono tregua. Nonostante ciò salgo insieme a Luca sulla Torre, alla faccia dell’acido lattico.
La giornata è finita al ristorante per il classico menu del pellegrino. In questo caso per me Patatas alla Riojana (patate in un sughetto fatto col chorizo) e filetto (una fettina) con patate fritte. Poi gelato e una bottiglia di vino e mezza in due. (Stavolta però ha bevuto quasi tutto Luca perchè non voglio ripetere l’esperienza di Logroño).
Oggi è stata una bella giornata che mi ha ridato fiducia.
PASSI: 45.185 PASSI DALL’INIZIO: 331.731
KM: 32,9 KM DALL’INIZIO: 242,7