CAMO by Stefano Ughetti ARSENALE CREATIVO
Così come succede per termini quali “design” o “lifestyle”, “moda” è una parola che può assumere significati sempre diversi. Talvolta si tratta di lusso, spesso – ma non sempre – collegato all’artigianato e alla manifattura di qualità, altre volte è fast (fashion) oppure streetstyle, o vintage, o ancora low cost. Questi sono i principali concetti associati oggi alla moda, ma che possiamo dire dell’imprenditorialità? Possiamo per un attimo dimenticare i grandi marchi, i grandi retailers, i grandi nomi e guardare al piccolo?
Questo è ciò che ho fatto, e che continuo a fare, negli ultimi mesi a questa parte, cercando di capire cosa c’è in Italia oltre Giorgio Armani e Diesel, e soprattutto cosa c’è di nuovo. Ho avuto l’opportunità di parlare con persone che, in diverso modo e in diverse parti dell’Italia, stanno costruendo il proprio business in questo settore. Sono tutti giovani, tra i 25 e i 35 anni, e hanno un’altra cosa in comune: partono tutti dal prodotto.
Dopo aver scritto del marchio milanese di streetstyle Malph, ci spostiamo a Biella per scoprire CAMO by Stefano Ughetti.
Anni fa, prima della crisi e della competizione orientale, Biella era uno dei cuori del tessile italiano, ed è proprio così che inizia la storia di Stefano, in un’azienda tessile per l’arredamento. Ci lavorò cinque anni, imparando tutto su come il filo diventa stoffa e poi viene venduto a marchi importanti come Ferragamo e Missoni. All’esperienza in Produzione, seguirono altri cinque anni di esperienza nel Commerciale di un marchio di design toscano, per poi tornare a Biella e aprire un proprio concept store. Dalla combinazione delle esperienze lavorative con le ricerche personali, i viaggi, le letture e le visite ad alcuni dei negozi più cool d’Europa, nasce CAMO.
CAMO, da “camouflage”, perchè usare il proprio nome sarebbe stato troppo banale e perchè non si trattava del marchio di un designer. E in effetti, quello che a Stefano piace della moda, più che il design, è la comunicazione. Oggi CAMO cresce, esporta in Europa e in Oriente, partecipa ad alcune delle fiere più importanti, tra cui Pitti Uomo. Per la recente 85esima Edizione di Pitti, CAMO ha organizzato un’esibizione dallo stile retrò e presentato la collezione FW2014 (la preview nel video).
Come mi ha raccontato Stefano, costruirsi un marchio significa provare e imparare da ciò che ti trovi a fronteggiare. All’inizio non c’era una collezione, erano solo pochi pezzi, un paio di magliette e felpe per il negozio. Poi ha provato a venderli, e allora ha aggiunto i pantaloni, poi le camicie, poi le giacche e così via. Ci vuole tempo per arrivare a una vera collezione, allo sviluppo di ogni pezzo nuovo, tutto il budget viene speso, e poi capitano sempre gli errori. Iniziare un business per conto proprio significa dover anche imparare a conoscere il mondo degli showroom, delle fiere, dei media e dei negozi. Non c’è un percorso lineare, ci si butta in un insieme di cose, con un obiettivo generale ma senza una direzione specifica.
“Negli anni, CAMO è evoluto con alcune regole e una certa coerenza, perchè è importante seguire una linea. Spesso vedi cosa fanno gli altri e vorresti inserire qualcosa di diverso, ma non puoi aggiungere troppe cose che non c’entrano con l’idea originaria, altrimenti distruggi il valore del tutto. Più segui una tua linea, senza compromettere te stesso, più riesci a costruire la tua identità, e questa è la cosa più difficile, perchè la tentazione di cambiare c’è sempre. Alla fine, è anche una questione di gusto, quello che crei è sempre un riflesso di ciò che sei. // Stefano Ughetti”
CAMO by Stefano Ughetti ARSENALE CREATIVO