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Camorra, boss del clan dei Casalesi assolti per minacce a Saviano. Condanna per l’avvocato Santonastaso

Creato il 10 novembre 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Assolti Francesco Bidognetti, Antonio Iovine e l’avvocato Carmine D’Aniello. Condannato a un anno di reclusione con la sospensione condizionale della pena l’avvocato Michele Santonastaso. Questo l’esito del processo per le presunte minacce nei confronti dello scrittore Roberto Saviano e della giornalista Rosaria Capacchione, che si è tenuto davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Napoli.

(twitter.com/robertosaviano)

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Le richieste dei pm della Dda di Napoli. I pm della Dda di Napoli avevano chiesto 1 anno e 6 mesi per Bidognetti, Santonastaso e D’Aniello, mentre per Iovine, di recente diventato collaboratore di giustizia, avevano chiesto l’assoluzione. Così sono stati assolti Antonio Iovine, Francesco Bidognetti, capo del gruppo omonimo del clan dei Casalesi e che erano accusati di aver minacciato lo scrittore Roberto Saviano e la giornalista, oggi senatrice del Pd, Rosaria Capacchione. Assoluzione anche per l’avvocato Carmine d’Aniello, mentre l’altro avvocato, Michele Santonastaso, è stato condannato ad un anno di reclusione con la sospensione condizionale della pena. L’udienza si è svolta in un’aula blindata del Palazzo di Giustizia di Napoli con la presenza di Saviano, accompagnato dai suoi uomini della scorta.

La giornata di Roberto Saviano in Tribunale, raccontata sui social network con commenti, foto e video. “Credo che questa sentenza possa permettermi un primo passo verso la libertà, verso una vita un po’ più normale”, ha commentato a caldo Roberto Saviano. ”Sono in attesa della sentenza. In attesa di un passaggio essenziale della mia vita”, aveva twittato poco prima del verdetto, ma non solo il tweet dall’aula, Saviano, infatti, ha documentato anche il suo arrivo al Tribunale di Napoli con post e video sui suoi profili social. “Molta ansia. Speriamo bene”, diceva in un filmato lo scrittore. E in un post ha scritto: “Tra i vicoli di corsa verso il Tribunale, per l’udienza, l’ultima, del processo ai boss casalesi e ai loro avvocati che nel 2008 mi minacciarono in aula durante il processo Spartacus”. In attesa di entrare in aula, ancora un altro post “Ed eccomi qui, nella stanzulella dove ogni volta aspetto che inizino le udienze – scrive lo scrittore -. Tra queste quattro mura ormai mi sento a casa. Ogni tanto entra un giornalista. Più raramente un amico venuto a darmi coraggio”.

La vicenda al centro del processo risale al marzo 2008 quando davanti alla Corte d’Assise di Appello era in corso il processo Spartacus. Santonastaso, che assieme a D’Aniello assisteva Bidognetti e Iovine, lesse in aula una lettera firmata dai due boss con cui si chiedeva il trasferimento del processo in altra citta’ per legittimo sospetto. Il testo della lettera conteneva riferimenti minacciosi nei confronti della giornalista e dello scrittore, nonché dei magistrati Raffaele Cantone e Federico Cafiero de Raho.


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