Il tesoro della Camorra va all’asta a Castelcapuano dove per circa due mesi sono rimasti in esposizione gioielli, opere d’arte, orologi e preziosi che per diversi anni, anche decenni, erano rimasti chiusi all’interno dei depositi giudiziari del Tribunale di Napoli. Per questo motivo il presidente del Tribunale di Napoli, Carlo Alemi e il presidente della terza sezione della corte d’assise Carlo Spagna, giudice delegato all’Ufficio corpi di reato, hanno proposto la soluzione dell’asta al fine di svuotare i depositi e di recuperare utili somme, anche in considerazione delle difficoltà oggettive connesse all’organizzazione del lavoro degli uffici del Tribunale, con la speranza che una parte del ricavato possa essere destinato proprio a questi.
Le cifre stimate relativamente alla vendita di tali preziosi appartenenti alla Camorra si aggirano sul milione di euro e, dunque, per le casse dello Stato rappresenterebbero un importante introito. Tali beni che andranno all’asta in questi giorni sono stati confiscati negli anni a molti dei clan della Camorra, come i Giuliano di Forcella, i Lago di Pianura, e anche i boss della droga di Scampia. L’esperimento dell’asta, però, non è un’iniziativa inedita considerando che già nel mese di Febbraio si era deciso per la vendita all’incanto di preziosi appartenuti ai clan campani.
In quell’occasione, dopo una prima asta andata deserta e il conseguente ribasso del 20%, molti pezzi pregiati sono stati piazzati e, tra questi, spiccano il Rolex di Luigino Giuliano di Forcella, il Cartier tempestato di diamanti appartenuto alla moglie Carmela Marzano, un anello con diamante da 50 mila euro, un Cartier da 24 mila euro e numerosi Rolex Daytona.
In questa circostanza, oltre ai preziosi, agli orologi, alle opere d’arte e agli oggetti di antiquariato (archibugi, fucili a tromba, monete antiche ed un busto di bronzo di Mussolini) è prevista anche la vendita di auto, moto e camion. Il presidente del Tribunale di Napoli Carlo Alemi sottolinea con forza l’importanza di tale iniziativa, in cui crede fermamente: “è una cosa in cui credo moltissimo: riuscire a recuperare soldi che la criminalità aveva tolto allo Stato è sicuramente una cosa positiva. Se potessi ne destinerei una parte agli uffici giudiziari, per fare fronte al calo dei finanziamenti, affinché recuperino una migliore funzionalità”.