Se ti chiami Qantas e sei una compagnia aerea australiana che il mese scorso ha cancellato tutti i voli per costringere il Governo ad intervenire nella disputa coi sindacati, è meglio se non lanci una campagna online per misurare la soddisfazione dei passeggeri.
Il Web e in particolare i social network, grazie al loro potenziale virale, sono in grado di garantire ritorni incredibili ai brand che li sanno presidiare nel modo giusto, ma ci vuole un po’ di buonsenso.
Così, quando Qantas ha lanciato su Twitter un concorso che invitava a descrivere la propria “esperienza in volo di lusso”, in poche ore è stata sommersa da 22.000 messaggi… di insulti.
C’è chi ha definito il lusso Qantas come ”piu’ di 3 minuti di preavviso quando l’intera linea aerea è ferma”, o ”restare bloccati in aeroporto dall’altra parte del mondo senza preavviso”, e chi ha dato come risposta “scegliere il lusso di Singapore Airlines” (BlitzQuotidiano).
La campagna è stata definita dagli esperti “il più grande fallimento di pubbliche relazioni in Australia”, soprattutto per il tempismo di chi non ha ancora capito che il Web non è la televisione e, se ti metti in gioco quando il tuo servizio non è eccellente, può anche succedere che ti facciano un mazzo così.