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Campionato nba 2013/2014 al via, sara’ ancora miami contro san antonio?

Creato il 28 ottobre 2013 da Postpopuli @PostPopuli
 

di Nicola Pucci

Al momento di buttar giù lo scritto sull’apertura del campionato NBA 2013/2014 la memoria torna all’indimenticabile gara-6 dell’atto finale di qualche mese fa, al tiro da tre di Ray Allen che risollevò Miami ad un passo dal baratro e affondò l’illusione di San Antonio di cogliere il quinto titolo dal 1999. I big-three in casa Heat  James-Wade-Bosh contro i big-three di sponda Spurs Parker-Duncan-Ginobili, sarà questo il duello che infiammerà il basket oltre-Atlantico?

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da jocksandstilettojill.com

Può essere, indizi importanti non mancano di certo, con i bi-campioni in carica al massimo del loro potenziale e i texani, già parecchio avanti con l’età del nucleo portante, sempre più stanchi e consumati ma sempre competitivi ad altissimi livelli. Coach Spoelstra conterà sul talento smisurato di Re Lebron, sperando che Wade regga di fisico, che Bosh dismetta i panni del terzo uomo per assurgere al rango di star assoluta, che Ray Allen continui a bombardare come solo lui sa, che il gruppo di rincalzi sia capace di dar contributo importante quando sarà necessario. In più, a Miami si prova a rimettere in piedi Greg Oden, prima scelta assoluta del 2007, meraviglioso prospetto che non gioca dal 5 dicembre 2009 e pareva destinato alla pensione anticipata.

Il roster di Gregg Popovich non ha subito profonde trasformazioni, ma un tocco in più di matrice bianco-rosso-verde potrà essere utile, con Marco Belinelli che arriva a San Antonio e magari si ritaglierà un ruolo decisivo. Il ritornello è noto da alcune stagioni, Duncan è a fine carriera, Ginobili è sempre meno incisivo, Parker scricchiola ma i risultati e il gioco dicono il contrario ed allora anche per quest’anno il guanto di sfida è lanciato.

Sono molti gli spunti di interesse all’avvio del campionato più seguito al mondo. Mi piace pensare che l’alternativa a Miami e San Antonio quest’anno possa essere New York, che accanto ad Anthony e all’alterno Stoudemire ha inserito Andrea Bargnani, reduce da una satagione-no ed in cerca di rilancio. Aggiungete in rosa quel bizzarro personaggio che risponde al nome di Metta World Peace, ex-Ron Artest, ed il cocktail potrebbe essere vincente dalle parti del Madison Square Garden.

Altra franchigia che punta alle Finals 2014 è Okhlahoma City, con Durant la stella e il rientro prossimo di Westbrook dal grave infortunio che lo spedì in infermeria proprio ad inizio play-off. Anche i Chicago Bulls avranno il loro cavallo di ritorno, quel Derrick Rose capace di spostare gli equilibri come pochi altri nella Lega, fermo da più di un anno ma già determinante in pre-season.

Le due storiche grandi d’America, Los Angeles e Boston, abbordano l’anno 2013/2014 con poche certezze e molti punti interrogativi. I Lakers “festeggieranno” a febbraio i 40 anni di Steve Nash e francamente, pur con tutta la stima per il canadese, ci pare un handicap più che un valore aggiunto; metteteci che Bryant è reduce da un grave infortunio al tendine d’achille e va pure lui per le 36 primavere e non c’è più quel mastodonte sotto canestro di Howard vedrete che coach Mike D’Antoni avrà parecchio da lavorare per plasmare una squadra vincente. I Celtics son messi anche peggio, in pieno ricambio generazionale per gli addiì pesantissimi di Pierce e Garnett e il licenziamento di coach Doc Rivers.

Già, gli ex-Boston che vanno a rinforzare gli organici di due altre pretendenti ad un ruolo di primissimo piano per gli appuntamenti di primavera. I Brooklyn Nets beneficieranno con Pierce e Garnett, e pure Jason Terry, dell’esperienza fondamentale per competere in sede di play-off, accanto al talento indiscusso di Deron Williams e Joe Johnson e la forza sotto canestro di Brook Lopez, Blatche e Kirilenko. I cugini poveri di Los Angeles, i Clippers, che poi tanto poveri ormai da alcune stagioni non lo sono proprio più, anzi, sono invece la nuova destinazione di Doc Rivers che punterà grosso sull’accoppiata Chris Paul/Blake Griffin. Forse manca ancora qualcosa per puntare senza reticenze all’anello ma la guida è quella giusta, potete scommetterci.

Un occhio vigile non dimentica le possibiltà di Indiana, che ha inserito Luis Scola in un ingranaggio collaudato, Golden State, che ha preso Iguodala, Houston, che scommette su Dwight Howard che non può essere quello sbiadito di Los Angeles, infine Dallas dell’eterno Nowitzki e di quel Monta Ellis che è bomber tra i più prolifici della Lega.

Rimane il tempo per salutare l’arrivo del quarto azzurro in NBA, Gigi Datome, che si farà le ossa a Detroit sotto l’attenta vigilanza di due vecchie volpi come Joe Dumars e Maurice Cheeks, con l’augurio di rivedere al top anche Danilo Gallinari a Denver, alle prese con il recupero dalla rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro.

Che lo spettacolo cominci, amici miei, e buon basket a tutti.



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