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Campo dei Tigli problema sociale. E' emergenza.

Creato il 25 marzo 2012 da Laperonza

tigli.jpgA Montegranaro abbiamo un problema. Un grosso problema. Molti lo conoscono ma nessuno ne parla. Forse per pudore, forse per falsa solidarietà sociale, forse perché l’omertà si sta facendo strada inesorabilmente nella nostra cultura che pure ne era scevra. Fatto sta che il problema esiste e coinvolge la parte più vulnerabile della nostra società: i giovani. Il problema di chiama Campo dei Tigli.

Quello che per generazioni è stato il polo ricreativo della gioventù, il punto di ritrovo, di svago, di gioco, di socializzazione oggi è diventato una sorta di far west. La zona immediatamente a ridosso dell’orrore che ha sostituito l’ex asilo infantile è diventata ricettacolo di ogni pericolo per le giovani generazioni. Bande più o meno strutturate di giovani, per lo più extracomunitari ma non solo, occupano quello spazio, vessano i ragazzi estranei che si avvicinano, coltivano attività illecite che le cronache recenti stanno portando alla luce: furti, piccole estorsioni, scippi, spaccio di droga.

I giovani che per cattiva ventura si avvicinano vengono minacciati di violenze se non pagano, le suppellettili pubbliche vengono danneggiate, l’area è di sorta pericolosa per ragazzi e adulti. Il problema è conosciuto, probabilmente anche dalle forze dell’ordine, ma non ci sono strumenti efficaci per combatterlo trattandosi per lo più di minori. L’unico strumento è la società civile che voglia riappropriarsi dei propri spazi. Come? Tornando ad occuparli in massa. Organizziamo manifestazioni in quella zona. Facciamola vivere nella società civile.

La prossima settimana Extravillage comincerà a mettere a punto un programma di manifestazioni sportive da tenersi nel Campo dei Tigli per tutta l’estate. Il Comune si spera organizzi attività culturali e ricreative che esulino da Veregra Street. Le Associazioni cultuali si muovano con l’appoggio delle istituzioni. Riappropriamoci dei nostri spazi. Ma soprattutto salvaguardiamo le giovani generazioni.

Luca Craia


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