By Andrea Ferrario on ottobre 16th, 2012
da Venerdì 13 a Domenica 15 ottobre si è svolto sui
ghiacciai svizzeri del Morteratsch e Pers (ghiacciaio laterale del Morteatsch)
il secondo campo speleologico organizzato dal Progetto Speleologia Glaciale.
Dopo la felice esperienza delle scorso anno e i sopralluoghi
estivi per riposizionare le cavità su entrambi i ghiacciai, siamo ritornati per rivedere ed esplorare le
cavità dello scorso anno e per esplorarne di nuove.
Il campo ha avuto successo su tutti i fronti, in primis per
quanto riguarda la partecipazione, dato che nei 3 giorni di campo hanno dato il
proprio contributo ben 29 speleologi, appartenenti a 10 gruppi + vari freeland,
provenienti da Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Liguria e
Calabria. L’entusiasmo e la voglia di fare dei partecipanti hanno sicuramente
contribuito a farci vivere un bel week end di esplorazioni glaciali.
Sul Morteratsch sono state esplorate in totale 7 cavità
endoglaciali, in un caso siamo arrivati a 60 m di profondità, la via continuava
con un pozzo impossibile da scendere per via della presenza di troppa acqua. In
un’altra cavità invece siamo scesi per circa 40 metri, esplorando anche
spettacolari meandri alti 4-5 m, fino ad arrivare a un pozzo di 15-20m, non sceso
per mancanza di materiale, non pensavamo ci potesse essere una grotta così
enorme in questo mulino già esplorato per due anni e mai visto così sviluppato, ci
torneremo presto!
Mentre sul Pers sono state riviste/esplorate 5 cavità, arrivando
fino a circa 55 m di profondità, alcue già viste a settembre.
Le esplorazioni sono state arricchite con documentazione fotografica
e video e rilievo topografico delle grotte più importanti.
Un altro bel risultato ottenuto da questo campo, ma anche
dalle uscite precedenti su altri ghiacciai, è il fatto che il Catasto delle
Grotte Glaciali stia funzionando, sia per
far ritrovare i mulini già rivisti gli anni precedenti, sia perché con questo
metodo è possibile determinare l’evoluzione dei singoli mulini e, in
particolare quelli più grandi e stabili nel tempo, ci stanno facendo ottenere
osservazioni sulla loro evoluzione molto interessanti.
Ringrazio quindi tutti i partecipanti del campo augurando a
tutti di portare avanti con lo stesso spirito collaborativo questa magnifica
esperienza. Inoltre un ringraziamento va al Campeggio Plauns che ci ha
ospitato, sopportando un gruppo numeroso di italiani chiassosi in mezzo al
silenzio e alla tipica tranquillità svizzera.
Ciao
Andrea Ferrario (Progetto Speleologia Glaciale)
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