Andrea Vaccaro
Can che abbaia non morde
Certo abbaia più di quanto morda
E c’è da sopportarlo per ore e giorni
Starsene lì col disco incantato
L’ossessivo stridulo refrain
Graffiante alle orecchia stanche
A mostrare tutta la sua gratuità
Per il capriccio assecondato
Sin dall’infanzia uno dopo l’altro
Non per far da guardia
Perché non sa far altro
Mostra zanne e artigli
Per un misero tocco d’ego
Per dire eccomi Io e non altri