In questi giorni, l'immagine che mi si disegna in testa quando leggo della candidatura di Berlusconi è quella di una valanga.
Una pressione iniziale relativamente modesta, che a catena fa staccare lastroni di neve che aumentano di volume nella caduta, fino a trasformarsi in una massa enorme che abbatte tutto quello che incontra sul cammino.
In questa metafora il colpo iniziale è ovviamente l'annuncio del Cavaliere, il quale però non partecipa minimamente alle altre fasi dell'evento. Per quello bastano i giornali, la televisione e noi tutti che come pirla ci disperiamo per questa ridicola pantomima di fine anno.
Lasciate che con qualche fatto oggettivo provi a riportare alle giuste dimensioni il fenomeno:
- Il PdL è intorno al 15% in tutti i sondaggi. Al pari del M5S e 20 punti percentuali (VENTI) sotto al PD.
- Tutti gli ex-AN stanno per lasciare il partito, forse perché hanno capito che non c'è trippa per gatti.
- Alfano è ormai completamente screditato e si prepara a dimettersi da segretario, dopo gli insulti di un Dell'Utri in odore di ricandidatura.
- Le poche persone che hanno una vaga credibilità al di fuori del PdL, ad esempio Frattini, si stanno a loro volta smarcando.
- Giorgia Meloni, l'unica politica giovane e di buonsenso che poteva puntare sulle primarie per iniziare un processo di rinnovamento del partito, si sta già organizzando per creare una nuova lista.
- La Lega ha detto subito che se c'è Berlusconi candidato non farà nessuna alleanza con il PdL.
- Praticamente tutti i governi stranieri, europei e non, stanno apertamente criticando la discesa in campo di Berlusconi, e la Germania con particolare veemenza. Ed è una cosa davvero estrema per i normali rapporti fra Stati, solitamente impostati sul massimo livello di diplomazia e buonismo.
- Dopo quest'anno di governo tecnico, l'area del centrodestra non è più solo appannaggio del PdL, ma è al contrario diventata appetitosa per molti esponenti del governo tecnico (fra cui lo stesso Monti) e dai leader di movimenti liberali come Fermare il Declino e Italia Futura. E questi soggetti spingeranno moltissimo per conquistarsi quell'elettorato e cercare di far nascere un centrodestra moderato e popolare che non sia impresentabile come quello che abbiamo avuto negli ultimi anni.
- Come se non bastasse Berlusconi ha 76 anni (diventerebbe il secondo presidente del consiglio più vecchio della storia italiana) ed è alla sesta candidatura, in una fase politica innegabilmente "rottamatrice" e aperta al nuovo (vedi M5S ed exploit, pur nella sconfitta, di Renzi).
Ora, ma come si fa a pensare che tutto questo sia davvero una cosa seria?
O meglio, è seria per le dimensioni di squallore e ridicolaggine, ma non certo a livello di concreta minaccia per le elezioni. Accetto il rischio di essere smentito fra pochi mesi, ma davvero non vedo come il Cavaliere possa avere qualche possibilità, in questo contesto e con queste premesse.
La realtà è che Silvio Berlusconi è un povero vecchio, innamorato del potere e terrorizzato dalla mediocrità dell'anonimato che la vecchiaia gli porterà. Sta dando l'ultimo colpo di coda prima di essere inevitabilmente schiacciato dal mondo che va avanti e dalla mera età anagrafica.
Siamo noi stessi che lo stiamo tenendo in vita. Lo temiamo, ci atterrisce, ci fa incazzare, ci imbarazza, ci interessa morbosamente, e con questo lo incoraggiamo a continuare.
I giornali sono a nozze come non mai, i politici avversi tornano alle cattive abitudini di concentrarsi su di lui come persona invece che sulle proprie proposte politiche, noi tutti possiamo tornare ad incazzarci con lo psiconano/bungabunga/ecc. E lui non aspetta altro, AMA tutto questo. Non ha davvero la minima possibilità di tornare a governare, ma si crogiola nel sentirsi importante e sulla bocca di tutti, nel vedere che è ancora l'ago della bilancia della vita politica italiana.
Ripeto: gli stiamo tutti facendo un favore. Lo dice perfino Filippo Facci, che pur sta decisamente da quella parte del campo.
Personalmente ho deciso di fare un esercizio di disintossicazione, e provare a ignorare i deliri di quest'uomo. Come si fa' a volte con gli anziani troppo petulanti e ripetitivi. Non so se ci riuscirò, le tentazioni sono forti (dopotutto ci sto scrivendo un post), ma almeno ci provo.
Per come la vedo io, il modo migliore per evitare che Silvio Berlusconi abbia qualche possibilità di tornare a far danni è ignorarlo. E pensare alle cose serie, che sono altre, e tante.
So, keep calm and carry on.
Abbiamo ben altri problemi, fidatevi.
p.s. Luca Ricolfi ha dato la migliore analisi possibile della pochezza delle motivazioni che stanno alla base della sfiducia del PdL a Monti e del ritorno del Cavaliere. Da leggere.
p.p.s. Mentre scrivevo, Berlusconi ha tranquillamente smentito una buona metà delle cose dette negli ultimi due giorni. Tutto questo non fa che confermare la mia teoria.