Magazine Diario personale
Con Candy ho una cosa in comune, anche se per lei le cose poi si aggiustano (ma si sa è pur sempre una fiction destinata a bambini), per me invece non si sono aggiustate; per questo ho perso tutte le mie Annie e alla fine mi va bene anche così, ma è il come le abbiamo perse che un po' ci lega, ecco più o meno va così...Candy sta per essere adottata ma fa di tutto per non piacere ai futuri genitori, lei vuole restare alla Casa di Pony con la sua Annie, che era in preda alla disperazione pensando di perdere l'amica...Candy Riesce nel suo intento, Candy e Annie sono felici: resteranno ancora insieme!Ma...Annie viene chiamata da Miss Pony, ora quella coppia vuole lei, Annie accetta; la sua motivazione è: ma io desidero tanto avere una famiglia, dei genitori...
Giusto, ma anche Candy desiderava le stesse cose, ma c'ha rinunciato per restare con te, Annie...solo che non l'ha detto, non ha detto che, pur desiderando qualcosa, ci avrebbe rinunciato per un'altra più importante, meno egoista... Insomma, non so se mi sono spiegata...
Insomma, Candy ha Climt e una valigia bianca con rifiniture rosse, le sue uniche certezze, oltre le sue lentiggini, il suo coraggio, la sua volontà, e vi pare poco?!Candy candy è uno di quei cartoni animati che forse oggi, coi bambini e, soprattutto, coi genitori di oggi NON AVREBBE SUCCESSO.Perché affronta dei temi che potrebbero, secondo sempre i suddetti genitori moderni e gli pseudononni (poiché le disgrazie non vengono MAI sole), NUOCERE GRAVEMENTE ALLA SALUTE MENTALE dei loro piccini...Ci si arrampicava sugli alberi e si cade (io nella mia infanzia per fortuna non sono mai caduta, almeno dagli alberi, ma arrampicata sul grande cedro, SIII!!! e sono stata inseguita da un cavallo e diversi cani, e per andare oltre il fosso con la bici o senza passavo da un ponticello traballante e pensavo che Candy avrebbe fatto lo stesso e non avrebbe avuto paura)Si vive e si cresce anche senza genitori (per fortuna a me non è accaduto, ma comunque ho avuto la fortuna di avere dei nonno presenti, visto che i miei non lo erano sempre, ma se non fosse stato così forse sarebbe in qualche modo andata bene ugualmente o forse meglio, chissà...)Si subiscono ingiustizie dai propri coetanei,e si affrontano senza bisogni di denunce o di andare a spifferare tutto in televisione o sui giornali (a me è successo dalla terza elementare fino alla quarta superiore e mai mi sono sognata di chiedere aiuto ai miei, insomma un po' di orgoglio...)Per amore si possono anche cambiare i proprio programmi, tipo lasciare una prestigiosa scuola in Inghilterra per andare a fare l'infermiera in America...Che se ti casca un riflettore su una gamba la gamba in questione puoi anche perderla ma... non è che devi, per questo, rovinare la vita agli altri... (mi viene in mente un improbabile incontro tra Susanna di "Candy Candy" verso Svetlana della serie "I SOPRANO"!!)Che esiste anche il DIVORZIO (quello dei genitori di Terence ma, soprattutto quello tra Terence e Susanna!!) e quando Candy viene a sapere della separazione di Terence da Susanna è semplicemente felice senza alcun velo ipocrita sulla coscienza...
Di Candy Candy esisteva anche una pubblicazione quando ero piccina e quando i manga non andavano di moda, si chiamava proprio il "Giornalino di Candy Candy" era un settimane edito da Fabbri, con un fumetto in cui i personaggi della serie vivevano altre avventure, era disegnato da italiani e forse (almeno per me!) era la parte meno interessante. La cosa che mi piaceva di più era la posta di Candy, e le varie rubriche dei personaggi, da Annie a Patty al tenero Klimt...
Tante volte (come faccio ora con le innumerevoli riviste di moda che compro) mi sono nascosta tra le pagine di Candy Candy, in momenti non belli della mia infanzia, e se ci penso mi rendo conto mi rendo conto di quanto sono stata fortunata ad essere stata piccola ieri invece che oggi, almeno le mie corse per i campi me le sono potute fare e stanca, tornando a casa, potevo vedere qualcosa di sano in televisone... così come lo sono stati i miei coetanei, generazione di mezzo, dannata, in perenne equilibrio tra antico e moderno ma con sempre dei punti di riferimento sani e radicati nella realtà anche quando partivano dalla finzione...
e visto che rivedere interamente la serie non è possibile (per questioni legali dovute ai diritti d'autore) se vi è venuta nostalgia qui i due film completi (dove però sono statai fatti dei grossi tagli, e sono completamente assenti alcuni "capitoli" fondamentali della serie (il lavoro come infermiera durante la guerra, la morte di Stear, il ritorno di Annie, ecc..)
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