Giappone e commozione.
A 10 km di profondità nell'oceano, a 500 km da Tokyo e a una magnitudo di 8,9: così si è manifestato il terremoto giapponese l'11 marzo scorso. La forza sprigionata dalla dorsale oceanica ha poi provocato l'onda anomala dello tsunami ( che proprio in giapponese significa onda contro il porto) che ha invaso la costa nord orientale dell'isola, completando l'opera distruttiva.
Per mia fortuna, non ho mai provato l'esperienza di essere investito da una valanga d'acqua ma un terremoto devastante l'ho vissuto in prima persona, nel '76 e posso capire benissimo l'angoscia e la paura che un fenomeno del genere incute nel durante e nel dopo.
Mentre ci interroghiamo su quanto di vero ci sia nelle rassicurazioni del Premier Naoto Kan per quanto riguarda il pericolo nucleare alla centrale di Fukushima, ci arrivano le commoventi immagini di un cane eroico che dopo il passaggio dello tsunami veglia il compagno ferito in attesa dei soccorsi. Siamo a Mito, nella prefettura di Ibaraki. I due animali alla fine sono stati tratti in salvo e portati in un canile dove sono stati medicati. Una vera lezione di comportamento per tutti quegli uomini che invece li abbandonano sul ciglio di una strada ...