Cani sciolti

Creato il 08 novembre 2013 da Misterjamesford
Regia: Baltasar Kormakur
Origine: USA
Anno: 2013
Durata: 109'

La trama (con parole mie): Bobby Trench ed il suo compare Stig sono due delinquenti in rampa di lancio, interessanti al traffico di droga del boss Papi Greco e ai soldi dello stesso, depositati in una banca di minima sicurezza sul confine. Quando la rapina progettata per alleggerire Greco di tre milioni di dollari va a buon fine e i due scoprono di aver portato a casa un bottino certamente più consistente - più di quaranta milioni -, iniziano i guai: perchè quella montagna di verdoni è frutto dei fondi neri della CIA, ed i nostri due soci finiscono nel mirino di più persone pericolose di quante avrebbero voluto conoscere nella vita. Senza contare che la loro alleanza sarà messa a dura prova dal fatto che entrambi hanno fatto il doppio gioco: Bobby, infatti, è un agente della DEA, mentre Stig un membro dei Servizi segreti della Marina.

E' davvero curioso che un grande appassionato di action come il sottoscritto abbia di fatto incrociato il cammino delle due migliori proposte che il genere abbia offerto in questo duemilatredici partendo da aspettative decisamente basse, e che entrambe abbiano come principale motore uno dei mestieranti più sottovalutati che una tamarrata - ma non solo - possa offrire: Marc Wahlberg.Sto parlando, ovviamente, del già mitico Pain&gain e di questo sorprendente, sguaiato e divertentissimo Cani sciolti - in originale 2 guns, molto più efficace -, cocktail esplosivo - sotto tutti i punti di vista - di buddy movies, anni ottanta, tarantinate, sparatorie e spassosi botta e risposta nella miglior tradizione dei romanzi di Joe Lansdale con protagonisti Hap e Leonard: Kormakur, che non troppo tempo fa aveva firmato il discreto Contraband, prosegue dunque al meglio la sua carriera di artigiano del genere regalando al pubblico un'ora e cinquanta minuti di adrenalina pura e ritmo serrato senza per questo prendersi troppo sul serio o cagare fuori dal vaso, per usare un'espressione certamente consona al Saloon, ricordando cose estremamente divertenti come Viaggio in Paradiso ed una qualsiasi pellicola anni ottanta con due eroi pronti a stuzzicarsi l'un l'altro dall'inizio alla fine - qualcuno ha detto Tango&Cash!? -.Accanto agli ottimi e perfettamente in sintonia con i loro ruoli di protagonisti Wahlberg ed il sempre mitico fordiano ad honorem Denzellone Washington, che seppur non in una forma fisica da tempi d'oro regala un personaggio che è un concentrato di palle, stile ed approccio sornione lasciando la parte del simpatico cazzone al suo socio dedito agli occhiolini alle cameriere ed al tiro al bersaglio con le teste dei polli, troviamo inoltre un'ottima galleria di comprimari, dal rappresentante della CIA tutto d'un pezzo con tanto di tormentone sull'ammontare del denaro ed aneddoto reiterato rispetto alla roulette russa interpretato da Bill Paxton allo spietato ufficiale di Marina Quince cui presta l'odioso volto da boy scout James Marsden, senza contare vecchie glorie come Fred Ward, che è sempre un piacere rivedere anche in una parte marginale.Ad un cast in grande spolvero ed una regia funzionale troviamo inoltre la consueta cornice tipica della Frontiera USA/Messico - che tanto ricorda la mitica Breaking bad - e tutto quello che potremmo chiedere ad un titolo di questa risma: sparatorie, battute a raffica, amicizia virile, machismo positivo, buoni che sembrano cattivi e cattivi che sembrano buoni, un finale aperto ad un ipotetico e da queste parti molto ben accetto sequel, donne in pericolo e donne che sono un pericolo, una strizzata d'occhio al sociale - la traversata di ritorno negli States dei nostri come fossero immigrati irregolari -, esplosioni, morti ammazzati, soldi e quel qualcosa che varrà sempre più del verde dei dollari, motore di ogni amicizia da duri che si rispetti.Insomma, un film perfetto per le serate tra compagni di pacche sulle spalle, il Saloon ed ogni fordiano che si rispetti, in grado di intrattenere, divertire, gioire del mezzo cinematografico ed al contempo non doversi sforzare neppure lontanamente per arrivare alla fine: una specie di ottovolante ruvido e polveroso - come ogni bancone di ogni bevuta che si rispetti dovrebbe essere - dal quale, una volta saliti, sarà impossibile - e sconsigliabile - scendere, pena una decisamente poco piacevole lezione offerta dai professori Washington e Wahlberg, che in quanto a spaccare culi paiono andare forte almeno quanto a occhiolini all'indirizzo delle cameriere.
MrFord
"I'm hiding in Honduras
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the shit has hit the fan."
Warren Zevon - "Lawyers, guns and money" -


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