I Contenuti
In una piccola città della provincia canadese, la chiusura di un mobilificio vero centro economico dell'area - genera inquietudine. Le vittime di un clima a tratti pesante sono soprattutto le donne, i bambini e i cani. Proprio sei cani, senza apparenti avvisaglie, fuggono o sono spinti a fuggire dalle case dove sono cresciuti e dove sono stati nutriti, scegliendo di vivere nel bosco, di essere selvaggi, liberi. I loro padroni - Alice, Jamie, Lily, Walter, Malcolm e una misteriosa biologa - ogni sera si ritrovano in un campo ai margini del bosco e chiamano i loro cani nella speranza che tornino a casa. Fra i sei padroni si stabilisce un legame molto stretto, che sovrappone all'attesa del ritorno dei cani, speranze di amore, di amicizia e di risoluzione delle proprie solitudini, mentre, sullo sfondo, si prepara la resa dei conti, la dolorosa soluzione alla incomprensibile e "intollerabile" storia dei cani che hanno scelto di diventare selvaggi.
La Recensione
C'è qualcosa di puro e incontaminato in queste pagine: l'ardore santo della libertà, che non può non essere selvaggia. Proprio come questi sei cani selvaggi, abbandonati e allontanati per un motivo o per un altro, rintanati in una foresta ai margini del mondo civilizzato, che decidono, ogni sera, di ignorare i richiami dei loro padroni. Padroni che sono altrettanto smarriti, abbandonati e allontanati: anche loro si spingono con piena consapevolezza ai margini della città e della civiltà.
Cani selvaggi è un romanzo sulla vita, sull'amore, sugli abbandoni e sui legami, in un continuo gioco di specchi tra la vita dei cani, sempre più simili ai lupi, e la vita umana: entrambe si poggiano su convinzioni che sono mere concessioni. Un cane non è veramente fedele: però te lo lascia credere. La fedeltà è una concessione unilaterale, che può esser revocata. Così è, affatto semplicisticamente, la vita umana, così è l'intero spettro delle relazioni umane. A un cane selvaggio somiglia innanzitutto la febbre d'amore tra Alice, principale voce narrante, e Rachel, studiosa di lupi. E così è anche per gli altri personaggi: cinque altre voci narranti che si uniscono a quella maggioritaria di Alice in un patchwork che frammenta e ricostruisce la trama.
A sorprendere veramente è lo scenario spento, essenziale, minimalista, così come la scelta di personaggi intrappolati in una quotidianità quasi ordinaria. Una storia piccola per temi grandissimi. Una trama semplice per un messaggio molto più complesso. Il segreto della Humphreys è la sua vocazione di poetessa (che si lascia scappare talvolta, in improvvise virate di lirismo): una magistrale abilità nell'usare parole come colpi di cannone. Frasi semplici, pochi vocaboli, una punteggiatura appena sufficiente: e la capacità di esprimere un intero universo racchiuso in una frase sola.
Questo è un romanzo da leggere e rileggere, sottolineare ogni frase, riflettere su ogni parola, meditare su ogni virgola pausa e punto. Un romanzo di attese e di silenzi, come questi sei personaggi che parlano poco, ma ascoltano e aspettano, in silenzio, che il loro cane torni a casa.
Giudizio: +5stelle+
Articolo di Tancredi
Dettagli del libro
- Titolo: Cani selvaggi
- Titolo originale: Wild Dogs
- Autore: Helene Humphreys
- Traduttore: C. Cartolano, D. Fortezza
- Editore: Playground
- Data di Pubblicazione: 2007
- Collana:
- ISBN-13: 9788889113240
- Pagine: 167
- Formato - Prezzo: Brossura - 13,00 Euro