Di Ciro Scognamiglio. La Rai risponde alla richiesta di chiarimenti sulla questione del canone speciale da parte della Commissione parlamentare di Vigilanza. Nella lettera inviata al presidente della commissione vigilanza Rai Roberto Fico, Gubitosi chiarisce gli aspetti che hanno destato maggiore preoccupazione riguardo al contenuto delle migliaia di lettere spedite ai possessori di partita IVA.
«Con criteri di rotazione tra i diversi settori di attività, la Rai invia ogni anno ad esercizi pubblici e strutture ricettive, artigiani, imprenditori e professionisti, mediamente 500.000 lettere. I testi sono sempre stati del medesimo tenore – spiega Gubitosi – e non ci risulta abbiano finora indotto in errore i destinatari». Egli sottolinea che «campagne stampa fuorvianti incidono negativamente sulla riscossione del canone nel suo complesso anche presso gli abbonati». «L’attività di redazione – prosegue Gubitosi nella lettera che l’ANSA ha potuto leggere – degli elenchi per l’invio di comunicazioni ai potenziali detentori di apparecchi radiotelevisivi non è stata mai affidata a società esterne. Tutte le attività sono eseguite direttamente dalla Direzione Canone. Questo tipo di lettere non sono ‘ingiunzioni di pagamento’, non solo perché non ne condividono né la forma né le modalità di notificazione, ma soprattutto perché non contengono alcuna intimazione di pagamento». «Più nel dettaglio – afferma ancora il dg -, in nessun passaggio della lettera in questione la detenzione è presunta: al contrario testualmente si »invita« il destinatario ad effettuare il pagamento solo nel caso in cui detenga l’apparecchio». Gubitosi sottolinea anche che le indicazioni fornite dal Ministero della Sviluppo Economico «risultano idonee a dissipare ogni perplessità – quantomeno allo stato attuale delle sviluppo tecnologico – in ordine alla distinzione tra apparecchi assoggettati o meno al pagamento del canone». «Per fronteggiare comunque il disorientamento creato dalla recente campagna di stampa – prosegue Gubitosi -, oltre ai consueti canali di contatto con il pubblico, la Direzione Canone ha attivato immediatamente anche nuove possibilità di comunicazione in modo da risolvere ogni eventuale dubbio. Questa polemica colpisce ancor di più perché la Rai sta investendo molto nel servizio all’utenza».
Anzaldi (PD), gravi parole Gubitosi su canone speciale – «Le parole del direttore generale Luigi Gubitosi in risposta alla lettera della Vigilanza sul canone speciale sono molto gravi. È inaccettabile che la Rai dia la colpa alla stampa, cui invece occorre rendere merito. Chiederò in ufficio di presidenza che la Vigilanza approfondisca la questione». È quanto dichiara il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi. «Nella sua lettera – spiega Anzaldi – Gubitosi parla di ‘disorientamento creato dalla recente campagna di stampa’ e di ‘campagna di stampa fuorviante’. Parole sorprendenti, visto che la questione che ha creato caos e sconcerto in ben 500mila tra imprenditori e artigiani, numero dichiarato dallo stesso dg, è emersa proprio grazie ai giornali e alle associazioni di categoria. Tra l’altro la risposta della Rai, che conferma come la lettera agli artigiani non sia in alcun modo una ingiunzione di pagamento, arriva ben dopo due settimane e a seguito del sollecito della Vigilanza». «Perché la Rai – aggiunge Anzaldi – non si è preoccupata di far comprendere bene a chi ha ricevuto la lettera l’esplicita esclusione dall’obbligo di pagamento per chi possiede apparecchi pc non sintonizzati alla tv? Chi ha pagato erroneamente, solo perché si è visto recapitare una lettera ufficiale della tv pubblica, come sarà risarcito? Tutti, a partire dal governo, sono d’accordo nel dire che la normativa sul canone va rivista profondamente. C’è l’impegno politico a rivederla a breve. La Rai dovrebbe tenerne conto, invece di inondare gli italiani di lettere poco chiare e che rischiano di essere equivocate. E adesso sarà interessante vedere se alla lettera di Gubitosi daranno risalto solo i soliti giornali o ci sarà ampia risonanza anche nei telegiornali Rai».
Gasparri (FI), su canone speciale Gubitosi servile – «La lettera del dg Gubitosi giunta in commissione vigilanza Rai sulla questione del canone speciale è pura burocrazia. La Rai non impone l’obbligo di pagare perché è cosa fissata dalla legge, ma di fatto è lei che intima il versamento del canone. Quanto ai soggetti destinatari della tassa speciale, tra le righe Gubitosi ammette che si procede a casaccio. Il punto è proprio questo. Chiarire chi deve e chi invece non deve pagare». Lo afferma il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri che sottolinea come «finora queste lettere sono giunte a commercianti o titolari di partita iva senza un criterio preciso». «Perché – chiede Gasparri – Gubitosi non ammette che quello del canone speciale è un pasticcio e che l’invio di un bollettino con marcato l’importo è di fatto un’ingiunzione di pagamento? O forse le manovre interne per ingraziarsi il Presidente del Consiglio sono tali da impedire al dg di dire la verità? E cioè che non c’è un criterio con cui sono state spedite le lettere perché la legge su questo non è chiara e il ministero non precisa». «Una maniera così pilatesca di far pressione sui contribuenti è incredibile, almeno quanto le attestazioni di servilismo», conclude Gasparri.