Ormai da tempo gli atleti piemontesi ci hanno abituato a vivere emozioni uniche e gioie incontenibili. Ogni anno, però, seguendoli in occasione di un Campionato del Mondo, assistiamo ad uno spettacolo unico e travolgente e dalle batterie alle finali, con orgoglio e meraviglia, ci sorprendiamo in positivo. I piemontesi, infatti, i nostri campioni, cresciuti ed allenati nelle società e dagli allenatori della regione, sono tra i canottieri più forti al mondo. Il calore ed il tifo di un Mondiale under 23 disputato in casa, a Varese, rende poi questi brividi davvero memorabili: 8 atleti a bordo di 7 equipaggi, di cui ben 5 sul podio, per un totale di 2 argenti e 2 bronzi; per render ancor più l’idea della bontà di questi risultati, basta menzionare il fatto che le medaglie piemontesi hanno contribuito per più del 50% al bottino finale della spedizione azzurra.
La festa è iniziata sabato con la medaglia d’argento del quattro di coppia pesi leggeri femminile con a bordo Greta Masserano del Cus Torino, prestazione di assoluto rilievo considerando la giovane età dell’equipaggio ed il lieve distacco dalla Germania vincitrice.
Ancora argento, ancora a bordo del quattro di coppia P.L. per Edoardo Margheri, pisano portato a Torino dalla Sisport Fiat. La barca azzurra è stata protagonista di una delle finali più combattute e ha dovuto arrendersi unicamente all’armo francese.Domenica mattina, alle 11.15, è partita la finale del già due volte campione del Mondo Francesco Pegoraro nel singolo Pesi Leggeri. Francesco, dopo aver agguantato la finale con grande determinazione, ha conquistato con una gara eccezionale il bronzo, regalando alla sua Sisport Fiat l’ultima medaglia della sua gloriosa storia. Un’ora dopo sono stati ancora i Pesi Leggeri a far valere la tradizione remiera azzurra. Alberto Di Seyssel dell’Armida e Guido Gravina della Cerea a bordo del quattro senza pesi leggeri hanno strappato il bronzo alla Germania per soli 70 centesimi.
Da ricordare anche gli altri due finalisti, rimasti fuori dal podio ma autori di prestazioni di grande rilievo. E’ il caso del quarto posto di Federico Gherzi dell’Esperia nel doppio P.L., specialità tra le più competitive. Buona anche la quinta posizione dell’8+ maschile al cui secondo carrello sedeva Luca Lovisolo della Cerea, specialità nella quale l’Italia non accedeva alla finale da ben 8 anni. Gesta da applaudire all’unisono, assolutamente da brividi.