Per la Cantina San Michele Appiano (Bz), un successo annunciato anche al recente Vinitaly. Infatti, lo stand allestito, ampio ed accattivante, con un bancone generoso di degustazioni è stato oggetto di una significativa, qualificata e numerosa attenzione da parte dei tanti operatori del settore che hanno potuto assaporare la migliore produzione di questa cantina dell’Alto Adige che, anno dopo anno, amplia e consolida il proprio successo in termini quantitativi ma, soprattutto per l’alta qualità dei prodotti vinicoli strettamente connessi ad un’innovazione che lascia sbalorditi.
Come per l’ultima realizzazione dell’enologo della Cantina, Hanz Terzer, che ha saputo concretizzare un vero e proprio “vino dei sogni”; si tratta dell’APPIUS 2010, un grande vino, realizzato con uve provenienti da vitigni storici del Comune di Appiano e composto principalmente
da Chardonnay e poi Pinot Bianco, Pinot Grigio e Sauvignon. Presentato all’ultima edizione a novembre 2014 di Merano Wine Festival continua ad essere molto richiesto sia in Italia che all’estero. Inoltre, sempre in tema di innovazione, nel 2014, la Cantina San Michele Appiano ha realizzato anche il De Piano, Alto Adige Merlot Cabernet 2011, assemblaggio di due caratteri forti e dal colore vivido della passione.
Però il segreto del successo della Cantina altoatesina è dovuto in particolare ad alcuni fattori determinanti: lavoro in vigna ed impegno costante nella selezione delle uve. Infatti, per ottenere i lusinghieri risultati conseguiti, è stato necessario profondere il 30% di lavoro in più in vigna, dedicato alla selezione delle uve migliori rispetto all’anno precedente, per un totale di 1.000 ore per ettaro. Cui si deve aggiungere il consistente sforzo finanziario costituito dall’impiego di 823 mila euro per investimenti in tecnologia di ultima generazione.
Per questo, anche l’anno 2015 si presenta già dai primi mesi, come molto promettente per la Cantina di San Michele Appiano. Infatti, il giro d’affari continua a crescere dopo la chiusura del 2014 che ha segnato un incremento dell’8% del fatturato e del valore di 17 milioni contro i 15,7 dell’anno precedente. Ed un riscontro di vendite incrementato a quasi 3 milioni di bottiglie vendute in oltre 30 Paesi nel mondo in particolare in Italia, nonostante la crisi economica del Paese.
Buoni anche i riscontri di vendita sul mercato internazionale, che ha fatto registrare una crescita di vendite pari al 3%. Un incremento costante in particolare a seguito dell’apertura ai mercati esteri che la cantina di San Michele Appiano persegue da oltre 20 anni. Quest’anno gli Stati Uniti promettono bene in termini di vendita, anche a causa della caduta del tasso di cambio dell’euro nei confronti del dollaro; ma è stata l’Australia a rivelarsi come la sorpresa dell’anno 2014, con una costante andamento di crescita di vendite assieme agli Emirati Arabi ad Abu Dhabi. Quello arabo è un mercato nuovo per la Cantina dove, in particolare al Luxury Hotel Viceroy, ubicato nei pressi dello spettacolare Ferrari World, i vini della San Michele Appiano vengono sempre molto apprezzati.
Insomma, pure dovendo affrontare una crisi economica nazionale da cui, adesso solo timidamente si intravedono i primi segnali di ripresa, la Cantina di San Michele Appiano, ha potuto offrire una gamma di prodotti di qualità ed anche la notorietà del marchio aziendale oltre che della linea di vini Sanct Valentin, fiore all’occhiello della produzione. Oltre all’ottimo rapporto qualità/prezzo che ha premiato la cooperativa, che può contare su ben 370 ettari vocati a vite (di cui 70% uve bianche e 30% uve rosse); infatti, da secoli punta all’alta qualità dei vini prodotti, politica molto apprezzata dal mercato vitivinicolo non solo nazionale.
Piergiorgio Felletti