“In città l’atmosfera è come sospesa, ferma, in attesa di vedere quello che accadrà. Alcuni festeggiano il fallimento del golpe, altri accettano con costernazione la fine di un sogno in cui avevano creduto”: così fonti della MISNA descrivono i sentimenti predominanti a Bujumbura dove all’alba di oggi i generali golpisti hanno dichiarato il fallimento della loro operazione, che ha incontrato una forte resistenza armata, consegnandosi ai militari.
La radio televisione nazionale, ieri al centro di un violento confronto armato tra i due campi costato la vita ad almeno cinque soldati, ha ripreso a trasmettere mandando in onda il discorso in cui il capo di stato maggiore Prime Niyongabo annunciava la “vittoria” e l’arresto dei “traditori”.
Al momento sembra che almeno tre dei generali golpisti siano in stato di arresto, ma non sembra che tra loro ci sia l’artefice del golpe, generale Godefroid Niyombare.
“Sembra che i generali si fossero riuniti nella notte a Kibenga, quartiere a sud di Bujumbura e che da lì si siano poi consegnati spontaneamente alle forze armate, che li hanno condotti in una località sconosciuta” riferiscono gli interlocutori di MISNA, anonimi per motivi di sicurezza. Lo stesso presidente Pierre Nkurunziza sarabbe rientrato nel paese, e si troverebbe ora a Ngozi, la sua città, in attesa di poter rientrare a Bujumbura dove terrà un discorso nel pomeriggio.
“Il timore adesso è che comincino le rappresaglie contro chi aveva sostenuto il golpe” ammettono le fonti, aggiungendo che “la stragrande maggioranza delle emittenti radiofoniche, dalla Radio Publique Africaine (Rpa) a Iwacu e Radio Bonesha, sono state chiuse, altre addirittura demolite. In un messaggio pubblicato sul sito internet dell’emittente, il direttore di Iwacu, Antoine Kaburahe, spiega che “per motivi di sicurezza il gruppo è costretto a sospendere le trasmissioni”.(Fonte MISNA)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)