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TEATRO E REALTA’ #scena #autenticità #finzione

Creato il 28 maggio 2015 da Albertomax @albertomassazza

teatralità

Il rapporto tra autenticità e finzione è il paradosso su cui si regge il teatro. Attraverso la finzione teatrale si tende a raggiungere un grado di autenticità che è impossibile raggiungere nella realtà di tutti i giorni, condizionata dalle convenzioni della vita sociale. Questo paradosso genera l’equivoco irrisolvibile del rapporto tra la finzione teatrale e la realtà; equivoco che si fonda sull’evidente impossibilità di creare un teatro effettivamente realista, in quanto la scena teatrale non può prescindere dall’astrazione sintetica e convenzionale nel suo rappresentare la realtà. Il teatro può essere naturalista, simbolista, surrealista, iperrealista, ma mai compiutamente realista. Paradosso dei paradossi, proprio quando l’impossibilità del realismo teatrale si è resa più evidente (ovvero, dopo l’invenzione del cinema, capace di una ben più efficace aderenza alla realtà), nel nome del realismo sono state portate avanti le istanze atte a rivoluzionare la scena teatrale contemporanea, in contrapposizione a un naturalismo ormai in completa balia del più stucchevole manierismo. Dai Meininger ad Antoine, da Stanislavskij a Brecht, da Artaud a Grotowski, tutti i riformatori della scena hanno avuto come stella polare la ricerca di un’adesione la più autentica possibile alla realtà, ma il loro percorso li ha portati ad approdi di volta in volta surreali, crudeli, essenziali, iperreali, magici, simbolici, ma mai realisti in senso proprio.



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