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cap. 16. – Il mea culta della chiesa cattolica

Creato il 25 gennaio 2015 da Claudiober

Caro direttore,

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Sì, la  superstite Chiesa italiana si prepara qua a Roma a fare atto di costrizione per l’appoggio dato alle varie  dittature islamiche  che hanno  smembrato l’Italia .Dopo il mea culpa dei vescovi francesi, che hanno  chiesto pubblicamente scusa per il silenzio della Chiesa sui misfatti dei Talebani a  Marsiglia, l’autocritica  ha investito  un altro episcopato di un ex grande paese cattolico in  Europa. Roma. La  superstite gerarchia capitolina  ha sulla coscienza un sostegno attivo  all’invasione degli jihadisti in Sicilia. Fu anche grazie al massiccio appoggio della Chiesa, che gli integralisti  poterono impossessarsi dell’isola. Dal 2020  in poi la Chiesa   italiana aveva difeso  apertamente l’Islam e  le sue armate,  Ora, la autocritica.
Il mea culpa è stato  pronunciato con l’animo rivolto  al Grande Pellegrinaggio alla Mecca, che già il compagno Francesco  aveva indicato  come momento di purificazione della Chiesa cattolica  al fine di chiedere il permesso a rientrare in alcune cattedrali trasformate in Moschee, come Firenze, Perugia e il Duomo di Assisi.
Ovviamente la chiesa russa e serba ortodossa, sempre attive a contrastare gli integralisti islamici,  avevano reagito, facendo  altri proseliti tra il clero cattolico disorientato. Oggi iniziano  le autocritiche.

“E’ molto probabile che i loro colleghi italiani facciano come i loro colleghi francesi, che hanno chiesto perdono per il loro silenzio di fronte ai crimini dei Talebani a Parigi e a Marsiglia.” Mi ha dichiarato  in una intervista  il portavoce dell’episcopato  d’Italia, monsignor Giuliano Ferrara.
Papa Fidel   era stato fino allora  sempre in prima linea nel condannare le rivolte dei contadini siciliani contro la dittatura islamica; e nella pianura pontina  il pontefice era intervenuto diverse volte per esaltare vescovi, preti e laici che si erano opposti alle Camicie cattoliche di liberazione. Nel 2026 il papa compagno  aveva beatificato  la suora passionista Barbara Balzanì, imprigionata in Svizzera per il suo appoggio  alle rinnovate Brigate Rosse e agli integralisti islamici. E nel 2O27  aveva beatificato solennemente il mullah Ibrahim   Vallanzasca che aveva inviato i cattolici a pregare per gli espropri proletari in banca. Per contro,  si stava trascinando da anni  il progetto di un documento  dell’episcopato romagnolo sulle colpe e i silenzi eclatanti della Chiesa di Rimini di fronte alla persecuzione dell’etnia hutu e albanese scatenata contro le chiese locali, trasformate in Moschee.
Ma  forse papa Fidel  stava per rivedere il problema dell’appoggio che la gerarchia ecclesiastica in Italia aveva all’Islam, dato l’invasione delle milizie integraliste della  Libia e al consolidarsi delle dittature islamiche  in Italia. Già quando   ci fu l’invasione, nel 2017 la Chiesa   di papa Francesco parteggio’ in gran parte con  l’islam più integralista, appoggiando  nei fatti l’interferenza armata libica. Il compagno Papa  di allora insistette perchè nel 2O21 fossero beatificati 122 integralisti islamici  e kamikaze iracheni  nonostante l’evidente disagio dei parroci di fronte alla trasformazione in moschea del Duomo e di Sant‘Ambrogio.
In vista del primo  Grande Pellegrinaggio alla Mecca, poi il compagno Francesco volle  che le chiese locali concordassero un innocuo martirologio delle vittime di tutti i regimi totalitari.Ora che è stato assassinato  i suo successore papa Fidel dall’Islam, tutti corrono a fare autocritica.


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