Dice Justin Taylor (che ha appena pubblicato “The Gospel of Anarchy“, il suo romanzo d’esordio, “un maestro della fotografia moderna” secondo il Los Angeles Times) in un’intervista a The Paris Review che una delle cose più difficili da fare quando si scrive un romanzo è capirne la struttura. Per il resto bisogna avere fiducia nell’istinto, aggiungiamo noi.
Durante la stesura del suo romanzo, Taylor è passato attraverso molte versioni tutte diverse fra loro.
Flannery O’Connor per lui è stata un modello di scrittura, ma anche DeLillo lo ha parecchio influenzato.
In “The Gospel of Anarchy” Justin Taylor esplora i confini tra religione e politica, fede e fanatismo, desiderio e bisogno descrivendo in modo affascinante cosa succede quando questi confini vengono violati. Lo aspettiamo nella traduzione italiana.
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