Nessun problema, non ho freddo…
Ci eravamo organizzati da tempo: fare una reunion delle belle vacanze elbane al lago da Pietro. Poi però il gelo previsto porta Monica a desistere all’ultimo minuto e Marta si trova unico esponente del gentil sesso. Io però sono in grave astinenza e decido di sfidare il maltempo per far fare il bagno alle esche. Arrivo in loco de classe, un minuto prima dell’appuntamento. Armiamo barca e canne e iniziamo a trainare col nuovo assetto performante già provato al Pedrone’s Trophy dalla serie B.
Pettiniamo il fondo per tutto un bordo del lago ma rimediamo solamente qualche foglia
Quando entriamo il calore ci accoglie insieme a Marta che si supera con un risotto alla salsiccia e zucca profumato al rosmarino: una bomba!
Mangiamo e ci riscaldiamo mentre fuori l’incubo continua. Il pensiero di tornare in barca ci sta lentamente abbandonando mentre le mollezze di un pomeriggio ozioso passato davanti al camino a costruire mosche e discutere di massimi sistemi si fanno sempre più intriganti.A pranzo finito con la torta sempre preparata dalle manine sante di Marta esco a fumare una sigaretta e appena arrivo davanti all’acqua un bel pesce, che sospetto fosse una lacustre, mi schernisce facendo una specie di cacciata/salto/sblash due metri davanti a me.
Corro a prendere l’attrezzatura e, malgrado montassi ancora il bull dawn, lancio come un ossesso nella speranza che la trota si creda un luccio. Fortunatamente non succede niente anche perché altrimenti sarebbe stato uno smacco eccessivo: starsene al calduccio a mangiare a sazietà, uscire e prendere un bel pesce con due lanci, chi sarebbe andato mai più a sfidare il freddo?!?
Nevica su tutta l’Italia e chi può corre a casa al caldo, noi invece caricati dalla furia degli elementi che si scatenano risaliamo in barca, non prima di aver aggiunto qualche strato di
golf e giacche a quelli che già indossiamo. Raggiungiamo una sponda non ancora battuta e la facciamo tutta, niente da fare nemmeno qui. Di tanto in tanto ci fermiamo per provare a spinning intorno a un erbaio o su uno scalino promettente, ma il tabellone continua a segnare un bello zero. Sul far del buio attracchiamo davanti a casa giusto in tempo perché le mani non ci si stacchino dai polsi per il freddo.