Non ama molto i monologhi, non siamo nei film.
Ma cosa vuol dire? Alla fine i cattivi nei film tengono a tiro il buono per bearsi della propria bravura, e crogiolarsi nella vittoria.
Il monologo è solo una conseguenza del fatto che tutti i cattivi del cinema hanno un ego smisurato. Ci sono anche buoni con un ego smisurato, ma non è questo il punto.
I cattivi hanno sempre grandi fini. Conquistare il mondo. Far piombare un’intera città nel terrore. Rubare la pantera rosa. È ovvio che avendo un ego così esagerato, vogliono sbeffeggiare il buono di turno fino all’ultimo.
Se il fine di questo cattivo è così esagerato, allora farà anche a me il monologo. Altrimenti…meglio non pensarci.
Devo vedere quel museo di Vita nell’Est.
Non penso di trovare qualcosa di strano, ma sono molto curioso.
Penso che ci dovrebbe essere qualcosa di nostro, anche noi abbiamo contribuito, a nostro modo, alla vita nell’Est.
Non è molto lontano, e una passeggiata nell’aria rinfrescata da una pioggia appena terminata.
È alla fine di una lunga strada alberata. Le foglie scricchiolano sotto i piedi.
Vedo la cartina e non riesco a trovarlo. Solo dopo un po’ mi accorgo che è in un edificio grigio e quasi nascosto dagli alberi, ricoperto di murales.
Entro.
Non è molto grande, ma è pieno di cianfrusaglie. Tutto quello fatto in 40 anni di comunismo reale, in due enormi stanze.
Non c’è una guida, o un percorso guidato. Tutto è lasciato ai ricordi, come se fosse dedicato più alle persone che hanno vissuto quell’epoca, per creare loro il fattore nostalgia, che ai curiosi.
O forse c’è, una guida.
- Lei è la guida?
- No, il proprietario.
- Ah. Come mai non c’è una guida, un modo per capire dove vuole andare?
- Di solito, chi entra qui sa dove andare. Comunque, queste due sale sono in ordine perfettamente cronologico.
Burocratico. Mi piace.
- Questa è la sala fino al 1970. Forse nell’altra troverà cose che le interessano di più.
Mi ha riconosciuto? Spero di no.
Comunque vado. E, in effetti, trovo cose più interessanti.
Ricordo perfettamente tutto questo pubblicizzato quando vivevo a Hof. La macchina da scrivere portatile arancione. La birra comunista.
Non pensavo che qualcuno avesse il coraggio di conservare tutto questo dopo la caduta del muro, pensavo che tutto questo sarebbe stato perduto.
Questo è già più interessante. Sembrerebbero i vinili che vendevamo noi.
No. Sono proprio i nostri vinili.
Magazine Racconti
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
359° giorno – Ti va di parlare?
Ho in testa mille discorsi che più o meno iniziano tutti uguali, significano la stessa cosa, finiscono simili…e proseguono verso un imbuto da qualche parte nel... Leggere il seguito
Da Ayertosco
DIARIO PERSONALE, TALENTI -
La zattera della Medusa
Questo quadro parla di una giornata cominciata bene e finita male. Quando non si è previdenti, d’altronde, come possono andare le cose? Già dal titolo si capisc... Leggere il seguito
Da Aperturaastrappo
MUSICA, RACCONTI -
finale di partita
La serata si preannunciava bene: due coppie di amici che si autoinvitano in occasione delle grandi partite, niente cena ma stuzzichini per tutti: tartine,... Leggere il seguito
Da Loredana V.
OPINIONI, TALENTI -
Gente di Dublino (5 sketch da un addio al celibato)
1- Slontcha! C’è una zona a Dublino in cui di giorno troverete famigliole anglosassoni, scandinave, celtiche e mediterranee ivi Guinness for strength portate... Leggere il seguito
Da Nubifragi82
CULTURA, TALENTI -
Notizie
Img dal web (edicola salvata dal Fai , del 1862) NOTIZIE Ci vuole la lente di ingrandimento come Sherlock Holmes per cercare buone notizie nei settimanali o... Leggere il seguito
Da Oichebelcastello
TALENTI -
353° giorno – Nostalgia
E sorella che guarda fuori lampi arancioni lontani e senza tuoni mentre io vago nel caldo attraverso porte chiuse nel buio della casa che i riflessi della... Leggere il seguito
Da Ayertosco
DIARIO PERSONALE, TALENTI