Capodanno, un cenone economico? Certamente a base di cotechino, lenticchie, spumante ma anche polenta e pasta all’uovo.
Sulle tavole italiane è rigorosamente made in Italy ed anche tanto chilometro zero e biologico. Rispetto delle tradizioni ed economia è il leit motiv del Capodanno 2013. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, alla vigilia di San Silvestro.
Tra gli oneri fiscali di fine anno e le spese per il Natale appena trascorso, infatti, le famiglie opteranno per una tavola “anti crisi”, scegliendo prodotti del luogo e contenendo il budget medio tra i 20 e 25 euro a persona. Piu’ in dettaglio, quasi quattro italiani su cinque festeggeranno l’anno nuovo tra le mura domestiche, spendendo complessivamente poco piu’ di 1,3 miliardi di euro per allestire il cenone di Capodanno -spiega la Cia- mentre meno del 20 per cento degli italiani scegliera’ ristoranti o trattorie per attendere l’arrivo del 2013. In ogni caso, che sia in un locale o a casa con amici e parenti -osserva la Cia- non si fara’ a meno dei piatti “simbolo” di Capodanno.
Prima di tutto cotechini, zamponi e lenticchie,
tradizionali e soprattutto convenienti, con un consumo stimato rispettivamente in 2,5 e 5 milioni di chili in totale. Il tutto accompagnato dalle immancabili bollicine, visto che il “conto” delle bottiglie di spumante stappate in queste festivita’ salira’ a 90 milioni con la notte di San Silvestro, e si trattera’ nel 95 per cento dei casi di bollicine nazionali.
In ogni caso la notte di San Silvestro quasi tutti gli italiani avranno in tavola panettone, il pandoro, le salsicce, anguille e capitoni, oltre che pasta all’uovo e frutta secca.
Senza poi dimenticare le pietanze regionali così divise: Emilia Romagna impazzeranno i tortellini, in Piemonte gli agnolotti, in Veneto la polenta e in Lombardia i risotti. Nel Sud sara’ un trionfo di pasta fatta “a mano” e pesce azzurro, mentre in Toscana vinceranno i crostini ai fegatini e la pappa al pomodoro.