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Capolavori- "Election" su studio universal alle 21,00

Creato il 28 settembre 2010 da Ludacri87
Capolavori-
Capolavori- Capolavori-
Magna pars dell’irriverenza studentesca, la commedia acida, dal saporeaspro e dalla sottile lamina tagliente, rasenta il ritratto generazionale piùvivo e più reale. Inventiva a go-go, fatta di tagli, sovrapposizioni, grottescheriprese di macchina, nell’impulsività di un’originale firma registica al suoapogeo (Payne irrompe con il talento del cavallo di razza; le tappesuccessive della sua carriera lo rendono così minimalista dal tramutarsi inun assopito equino attempato, soprammobile sbiadito e cencioso). Unatrama pretesto per immergersi nel mondo dell’high school americano, in cuila competizione, malsana e scorretta, accompagna la vita di teenagereterogenei e deliranti, il tutto vivisezionato e calibrato dagli occhi spiritati egonfiati (scena madre di rara finezza) di un bizzarro professore. Amato,apparentemente senza eccessi, in realtà sedizioso uomo insoddisfatto evolubile che ricopre il ruolo di salace scorretto, truccando le elezionistudentesche, vero campanello d’allarme per scolari in cerca di visibilità esuccesso, cercando di frenare l’ascesa della biondina del caso, proiettataverso grandi, assolati, promettenti lidi. Complice la perfettacaratterizzazione dei personaggi, per i quali, indiscutibilmente, si prova unaspiccata simpatia, privati di quei tanto forzati giudizi di valore che,solitamente, li rendono aleatori esseri irreali tendenti all’immobilismointrospettivo, il copione si anima, si velocizza e, voracemente, divora, in unbatter d’occhio, storie parallele sinergiche ed estremamente sintomatichedell’universo di realtà esistenziali e comportamentali che viaggiano suibinari della vita del singolo. Irresistibile il visino con le smorfie dabambolina della Witherspoon, che si intestardisce nel vivere una vitacorredata da ambizioni via via crescenti e che, con il sudore, riesce aspiccare il volo. Broderick ricama i tratti del docente, ossessionatodall’abnorme personalità di una così minuta fanciulla, contraddittorio maspassoso esempio di debolezza, uomo comune nella scissione emozionale esentimentale. Election si conferma come uno spedito film autorale di raraimmediatezza. Cool, certamente, ma accompagnato da calibrato mestiere,come si evince dall’impostazione temporaneamente retrodatata dellanarrazione e dai continui passaggi di prospettiva, con il pregio di nonaccogliere un unico punto di vista, ma di mescolarli, lasciandol’interpretazione al gusto dello spettatore. Il risultato è una pluralitàpolifonica di ruoli, che vanno al di là del confronto tra l’arrivista sognatriceed il falso buonista (che, tra l’altro, tradisce la moglie con la donna del suomiglior amico) ed è evidente come da una fusione poco filtrata di”tipi"eccentrici non nasca un unico protagonista della storia. Broderick incarna,forse, il personaggio più instabile di tutti: insegna cos’è l’etica e la morale,ed infrange, contemporaneamente, in ambiti differenti, l’una e l’altra; in unattimo diventa un pazzoide, agisce in maniera nevrotica ed assurda, spintoda chissà quale ossessione nel fagocitare la vittoria di un somaro e pompatocampione di football, un po’ appannato nel comprendonio, e mandando amonte una famiglia all’apparenza felice.Il suo è il personaggio vincente di una black comedy sottovalutata mameritevole.

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