Blocchi di cemento armato, divieti, ordinanze in bella vista. Ecco com’è ridotto il Cise, grazie alle decisioni del Comune di Cappella Cantone, il povero Cise, quello che doveva essere un consorzio intercomunale per favorire l’insediamento di imprese: non si fermeranno più neanche i nomadi che cercano ospitalità per una notte.
L’ordinanza tecnica che caccia via i nomadi: Locatelli, poi arrestato, invece è stato trattato molto bene da Cappella Cantone e da alcuni agricoltori della zona (come ha detto il Procuratore di Brescia Fabio Salamone)
Chi vive in modo diverso, viene considerato un pericolo pubblico. E’ razzismo? Si leggano testi storici e si facciano le opportune riflessioni. Secondo me è una forma di discriminazione che esclude gruppi di persone che invece possono convivere pacificamente, senza essere trattati come ladri o malfattori per conformazione genetica. Insomma è una forma moderna di razzismo, e senz’altro un erroraccio politico per un territorio che ha bisogno anche di stranieri, di compatibilità fra stili di vita diversi. Volete più Pil? Fateli lavorare. A Casalmaggiore ci sono riusciti con un buon accordo, dieci anni fa circa.
Poi ci sono i fanatici della pulizia, della legge, dell’ordine. Si diano da fare nella lotta all’evasione fiscale. Cappella Cantone può farlo, grazie a un protocollo d’intesa con l’agenzia delle Entrate regionale e l’Anci. In Emilia Romagna i Comuni si danno da fare per applicare una bella norma prevista dal federismo fiscale del governo Berlusconi Bossi – guarda un po’ – ma non applicata altrettanto in Lombardia. O almeno, non ci sono dati noti come ce ne sono per l’Emilia Romagna.
La buca nell’area industriale è così da un anno. Probabilmente le speranze d’insediamento delle imprese affonderanno tutte lì, se chi di dovere non si attiva.
Il Cise ha presentato ricorso al Tar contro l’insediamento della discarica d’amianto: sono circa undici Comuni, capofila Soresina. Quella discarica avrebbe danneggiato le imprese che si sarebbero situate nell’area industriale intercomunale accanto alla Casetta Rossa, a lato della Castelleonese.
Cappella Cantone ha voluto la discarica d’amianto, non l’ha ottenuta solo grazie alla magistratura, ma ora, dopo circa dieci anni, non ha ancora le imprese, tranne il motel “La dolce vita”.
Dunque, né imprese né nomadi. E non è colpa della crisi economica: altrove le aree industriali si sono colmate, grazie all’iniziativa di medesimo tipo della giunta provinciale guidata dall’ex presidente Giuseppe Torchio. E le aree industriali di Massimiliano Salini? Nascoste nell’amianto. Ombra. Deserto. Solo stradoni e colate d’asfalto. E una bella sede per la Provincia!!
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