Cappi, manette, apriscatole - Simbologia della violenza e dell'imbecillità

Creato il 17 marzo 2013 da Tafanus
Arrendetevi! Esiste un limite all'imbecillità? Se si, perchè non viene rispettato?      

C'era una volta la Lega Nord per l'Indipendenza della Patania. Quelli che sventolavano il cappio in Parlamento. Quelli che Roma Ladrona. Quelli che la boccia del Monviso, il matrimonio celtico, il Borghessio, il nuovo che avanza, la Sacra Spianata di Pontida (adesso c'è un discount). Quelli che le buone società milanesi e romane si disputavano perchè si, impugnavano le posate come una zappa, qualche volta ruttavano, ma il tutto faceva così off... era tutto così unusual...

Che carini, quando il Senatur parlava dei trecentomila mitra della Val Brembana pronti a marciare su Roma Ladrona, qualora si fossero opposti alla secessiun! E giù a mostrare il cappio dai banchi del parlamento... Tutti tifosi di Mani Pulite, allora. Berluskaiser, il Mafioso di Arcore, erano i nemici. Poi si allearono col Mafioso di Arcore, arrivò l'epoca della canotta a Porto Cervo, delle cene (non eleganti) del lunedì ad Arcore, le poltrone, e - passettino dopo passettino - Roma cessò di essere la delenda Roma, per diventare un luogo dove fare la dolce vita, e sedersi a banchetto cogli odiosi forchettoni.

Sparizione dei cappi, basta tifo per i magistrati, a qualcuno dei quali, reo di voler inquisire il Senatur, si proponevano di "raddrizzare la schiena". A bastonate, I suppose...

Poi arrivarono i fascisti. Sdoganati da Berlusconi (gli servivano, perchè a sud non c'erano i voti patani). Altro stile: non ruttavano. Al massimo, chiamavano "froci" gli omosessuali, tiravano gli elenchi telefonici contro gli avversari, mai manderei mio figlio a scuola con un maestro frocio, Dio Patria Famiglia, l'autista ciociaro di sciaraballi imbullonato alle poltrone, Ignazzzio Benito Maria La Russa, il superfluo Gasparri (utile solo come ispiratore di Neri Marcoré). E poi la Mussolini, Boccuccia di Rosa in Santanché, Mussolini il più grande Uomo di Stato del XX secolo, Er Pecora, le acque di Fiuggi, i primi gessati, la commissione Mitrokin...

Coi fascisti, in aula fecero la loro apparizione le manette. Più istituzionali del cappio, e dotate di audio: tintinnavano.

Poi cappi e manette cominciarono ad affollarsi nelle stanze di questo composito centrodestra. Mentre a sinistra per anni si sono dovuti accontentare del "Compagno G." (abbiamo dovuto aspettare anni per avere un margherito Lusi, e un Tedesco, oltre che un Del Turco mandato in galera per via di photoshop), e delle inutili inchieste di Nordio su D'Alema e sulle Coop, a destra piovevano inchieste, processi, condanne. Forse era il caso di non esibire più cappi e manette.

Forse era giunto il momento del garantismo, dei lodi, dei processi lunghi e delle prescrizioni "brevi anzi istantanee", del "falso in bilancio non è reato", dei legittimi impedimenti", e via parandosi il culo a 360 gradi. Finiti i tempi delle furiose dichiarazioni giustizialiste di Marcello Pera, che a rileggerle oggi creano un certo senso di straniamento... (1)

Oggi, nel museo degli orrorii e degli errori, fa il suo trionfale ingresso il più idiota dei simboli: l'apriscatole. Arrendetevi! Siete dei morti che camminano! Apriremo il Parlamento come una scatola di tonno!

Invece, accade ciò che solo alcuni di noi avevano previsto: non sono i grillini ad "aprire il Parlamento", ma accade l'opposto. Il Parlamento apre loro. E poco importa che per fare strillare il Rag. Grillo come una gallina siano bastati solo 12/14 senatori. Il problema è che con questa mini-rivolta, tutti hanno capito che il re è nudo. Tutti hanno capito che in un luogo dove non comanda Casaleggio, ma l'art. 67 della Costituzione Italiana, fedele cameriere della "Casaleggio & G" è solo chi vuole esser cameriere. Gli altri, quelli ancora in grado di avere una propria etica e un proprio pensiero, non sono più schiavi di Grillo, se non nella misura in cui dovessero "scegliere" di esserlo.

Ora i più svegli cominceranno a capire, anche con l'aiutino dei commentatori più seguiti del blog di Grillo (l'organo ufficiale del grillismo). Gli "ordini di servizio" impartiti via blog dalla "Casaleggio & G" si possono disattendere. Gli unici ordini ai quali i parlamentari grillini devono attenersi, sono quelli contenuti nell'art. 67 della Costituzione:

"Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato" 

Ecco, quando i grillini avrenno visto che di fedeltà a un'idiozia si può morire, ma che si può rinascere recuperando indipendenza di giudizio e "etica della polis", il grillismo morirà, e nasceranno per partenogenesi per partenogenesi almeno tre schegge:

  • # I Fedelissimi, acritici ed acefali, che continueranno a prendere ordini, ogni giorno, dal brogliaccio di servizio targato beppegtillo.it
  • # Un gruppo di transfughi con un'anima di sinistra
  • # Un gruppo di transfughi con un'anima di destra liberista

Così morirà la "Casaleggio & G", almeno nella forma attuale: violenta, becera, già coi sintomi di soffocamento da sindrome di onnipotenza. The sooner, the better. Tafanus

(1) Dal 1992 al 1994, durante la stagione di Mani Pulite, Marcello Pera si impegnò sulla questione morale con impeto giustizialista; espresse severe critiche alla corruzione della politica, schierandosi senza riserve dalla parte dei magistrati di Milano.
Viene ingaggiato come commentatore dal quotidiano La Stampa, per il quale tra 1992 e 1993 formula diverse critiche alla corruzione politica in Italia e si esprime nei seguenti termini:
«Come alla caduta di altri regimi, occorre una nuova Resistenza, un nuovo riscatto e poi una vera, radicale, impietosa epurazione» (La Stampa, 19 luglio 1992)
«I partiti devono retrocedere e alzare le mani... subito e senza le furbizie che accompagnano i rantoli della loro agonia. Questo sì sarebbe un golpe contro la democrazia: cercare di resistere contro la volontà popolare» (1 febbraio 1993)
«Il garantismo, come ogni ideologia preconcetta, è pernicioso» (29 marzo 1993).
«I giudici devono andare avanti. Nessuno chiede che gli inquisiti eccellenti abbiano un trattamento diverso dagli altri inquisiti» (5 marzo 1993)
«No e poi no, onorevole Bossi. Lei deve chiedere scusa... I giudici fanno il loro dovere... Molti magistrati sono già stati assassinati per aver fatto rispettare la legge... Lei mette in discussione i fondamenti stessi dello Stato di diritto» (24 settembre 1993)
«Quei politici che, come Craxi, attaccano i magistrati di Milano, mostrano di non capire la sostanza grave, epocale, del fenomeno»
"Berlusconi è a metà strada tra un cabarettista azzimato e un venditore televisivo di stoviglie, una roba che avrebbe ispirato e angosciato il povero Fellini" (1994) (Fonte: Wikipedia)


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