Il cappone è un gallo che è stato castrato per raggiungere maggiore peso e morbidezza della carne. Costituisce uno dei più classici piatti del periodo natalizio. Come molti dei piatti che vi abbiamo già presentato, anche questo ha origini antiche ed in questo in particolare è possibile scorgere le influenze delle dominazioni che hanno caratterizzato la Sicilia.
La castrazione dei galli era praticata fin dai tempi della Grecia antica per far fronte alle difficoltà pratiche di tenere più galli in uno stesso pollaio. Inoltre c’era il vantaggio che la carne del gallo diventa dura e meno saporita col tempo, mentre quella dei capponi si mantiene tenera e prelibata. Nell’Antica Roma vi era poi una legge che proibiva di allevare le galline dentro casa, perciò l’allevamento dei capponi consentiva di aggirare abilmente questo divieto.
Nei secoli successivi il cappone cessò di essere un “ripiego” per diventare sempre di più una forma di regalo prestigioso che, data la sua prelibatezza, veniva offerto dalle persone umili a quelle di rango per averne favori e protezione (celebre nei Promessi Sposi l’episodio in cui Renzo Tramaglino si presenta dall’avvocato di grido Azzeccagarbugli con in dono 4 capponi vivi).
Il nome Cappone deriva (attraverso il latino capo,-onis) proprio dal verbo greco “kopto” col significato di “tagliare”, a causa della castrazione ai danni dell’animale per la sua preparazione.
Ingredienti per 6 persone:
1 cappone disossato,
polpa di vitello macinata 300 g,
lonza di maiale macinata 300 g,
mortadella 100 g,
prosciutto cotto 100 g,
prosciutto crudo 100 g,
3 uova,
pangrattato 100 g,
1 bicchierino di Marsala,
burro 30 g,
olio d’oliva 30 g,
sale e pepe q.b.
Procedimento:
macinate il petto di cappone e mescolatelo con le altre carni in una ciotola. Unite il prosciutto e la mortadella a dadini. Unite le uova sbattute, il Marsala e il pangrattato, salate, pepate e mescolate. Farcite e cucite il cappone. Salate, pepate e adagiatelo in una pirofila unta con olio. Distribuitevi il burro a pezzetti e l’olio. Infornate a 170° per circa 2 ore e mezzo, irrorando spesso con il sugo. Servite caldo.