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Cappuccetto rotto… e sei subito papà

Creato il 02 maggio 2011 da Cannibal Kid

Cappuccetto rotto… e sei subito papà

Nel secondo tempo, un po' di rischio abbiocco in effetti c'è...

Cappuccetto rosso sangue(USA, Canada 2011)Titolo originale: Red Riding HoodRegia: Catherine HardwickeCast: Amanda Seyfried, Shiloh Fernandez, Max Irons, Gary Oldman, Virginia Madsen, Billy Burke, Lukas Haas, Julie Christie, Shauna Kain, Kacey RohlGenere: fiabe rivisitateSe ti piace guarda anche: The Village, Twilight, The Vampire Diaries, Hard Candy, La bella e la bestia
Trama semiseriaCappuccetto rosso vive in un villaggio, anzi dentro il film The Village con tanto di scemo del villaggio annesso (ma stavolta non è Adrien Brody), ed è divisa tra un boscaiolo, di cui è innamorata fin da quando era una bambina, e un tipo che batte il ferro. Battere il ferro a quanto pare è un lavoro che fa guadagnare un sacco di soldi un po' come da noi fare il calciatore, e così la sua famiglia la cede in sposa a quest’ultimo. Nel frattempo un lupo mannaro che si aggira per i boschi lì intorno sbrana la sorella di Cappuccetto e così gli uomini del villaggio gli danno la caccia e lo uccidono (o almeno credono di averlo fatto, un po' come gli americani con Bin Laden?). Per festeggiare danno un party così selvaggio da mettere in imbarazzo Kanye West e persino Silvio Berlusconi e tutti si dimenticano che la sorella di Cappuccetto è morta nemmeno 24 ore prima. Ma chissene, tanto era solo un personaggio minore. Pure Cappuccetto se ne sbatte e si fa sbattare dal boscaiolo anziché dal tizio che sbatte il ferro…Vi sembra ‘na strunzata? Può essere, però almeno non ci si annoia.

Cappuccetto rotto… e sei subito papà

"Io sono più Edward Cullen di te."
"No, io!"
"E io allora sono più Bella di te!"

Recensione cannibaleI boschi a me mettono una gran paura. Sarà per Twin Peaks più che per The Blair Witch Project, o magari perché da bambino mi è successo qualcosa di terribile in un bosco che il mio subconscio ha poi rimosso. Oddio, spero sia solo la prima ipotesi, ma chi può dirlo? Forse qualche seduta dallo strizzacervelli potrebbe fare chiarezza sul mistero, fatto sta che questo Cappuccetto rosso sangue è ambientato in un villaggio circondato da un bosco misterioso, in cui leggenda narra si aggiri un pericoloso lupo mannaro. Me la sto già facendo sotto, quando poi mi rendo conto che la regista del film è Catherine Hardwicke, anche nota per il primo Twilight, e allora la possibilità di avere del vero terrore è legata al solo fatto che a un certo punto possa sbucare fuori qualche licantropo palestrato a torso nudo.
Eppure guardando la pellicola il primo riferimento che viene in mente piuttosto che Twilight è The Village di M. Night Shyamalan, per me uno dei film politici più originali e importanti degli ultimi anni, vedi anche l’influsso favorevole avuto su quell’altro capolavoro di Il nastro bianco di Michael Haneke. Qui di discorsi politici non ne sono invece presenti e le atmosfere sono virate maggiormente verso il fantasy (ma senza esagerare).

Cappuccetto rotto… e sei subito papà

Tua sorella è appena stata uccisa, ma tu balla pure tranquilla
tutta la notte sei Bella, non ti fermare ma balla

Le similitudini con Twilight vengono allora fuori con un intreccio sentimentale che ammicca al pubblico teen, è vero, però il ritmo qui è decisamente più elevato, almeno nella prima parte, e la Hardwicke recupera le riprese a mano con cui si era segnalata nei suoi primi ottimi film, Thirteen e quella figata di Lords of Dogtown. Il primo tempo non m’è sembrato quindi affatto male, grazie anche a una notevole scena di festa popolare, con la musica allucinante di Fever Ray chiamata a fare da splendida colonna sonora. Fever Ray che poi torna nel momento più romantico di una pellicola comunque non così sdolcinata come i vampiri verginelli del Tuailait uorld, sulle note di quel miracolo di canzone che è “Keep the streets empty for me”.

Cappuccetto rotto… e sei subito papà

Tua sorella è sempre appena morta, ma tu fai pure del sesso selvaggio

Come direbbe Marracash: fino a qui tutto bene, alla faccia dei critici che si sono sbranati la pellicola ancor prima di vederla, soltanto per aver letto il nome della regista di Twilight sulla locandina. Peccato che poi non tutto proceda in maniera positiva e allora lo spirito dei criticoni riemerge prepotente. Ci sono infatti un paio di momenti davvero ridicoli e trash: quando la protagonista legge nel pensiero del lupo (ebbene sì!) e nel finale tragico. Tragico nel senso di veramente pessimo.Maluccio anche gli inserti dalla fiaba di Cappuccetto Rosso che forse due o tre di voi avranno già sentito da qualche parte, compreso il tormentone: “Che occhi grandi hai…” Per farsi dari una mano pare che gli sceneggiatori abbiano anche provato a contattare i fratelli Grimm, ma da loro non è arrivata alcuna risposta. Saranno già stati troppo impegnati in altri progetti, visto che per i prossimi mesi sono annunciate a Hollywood diverse altre pellicole ispirate alle loro fiabe, come The Brothers Grimm: Snow White e Snow White and the Huntsman (che fantasia!).

Cappuccetto rotto… e sei subito papà

Mi chiamo Bastilani e batto il ferro

Nel cast bene i giovani, così così i “vecchi”. I tempi d’altronde sono maturi per un bel turnover, non solo in politica (dove tanto non capiterà mai) ma anche al cinema (e qui qualche possibilità in più esiste). Amanda Seyfried è carina, anche se non mi sconfinfera più di tanto, e se la cava sempre, anche se non ho ben capito perché si aggiri in ogni ripresa con un’aria furtiva da maniaca, e nel piccolo ruolo della sua amichetta troviamo Kacey Rohl, emergente da tenere d’occhio apparsa anche nell’ottima nuova (fuori)serie tv The Killing.Per quanto riguarda i boys, per andare sul sicuro i produttori hanno preso non uno bensì due pretendenti al titolo di nuovo Robert Pattinson: Shiloh Fernandez è il bad guy con i capelli da bello & maledetto, manco fosse uscito in ogni scena da un costoso salone di Jean Louis David anziché dal bosco in cui lavora come taglialegna per 5 euro all'ora, quando va bene; mentre Max Irons è il rassicurante bravo ragazzo della capanna accanto, anche se di professione batte il ferro come Bastilani. Hanno entrambi (Fernandez e Irons intendo, non Bastilani) buone possibilità di carriera davanti, ma io punto soprattutto sul primo.

Cappuccetto rotto… e sei subito papà

Gary Oldman, vestito così non sei ridicolo. Deppiù!

Come dicevamo, gli “adulti” del cast fanno invece una figura più barbina: Gary Oldman (che come dice il suo stesso cognome tanto giovane più non è) fa ridere i polli a fare il figo con una tutina viola fosforescente da Power Rangers e modi di fare da santone (che voglia essere beatificato pure lui?), Virginia Madsen si aggira per il set spaesata, la nonnina Julie Christie, quella con gli occhi grandi, le orecchie grandi, la bocca grande, appare da subito più che altro come una psicopatica. Grande, naturalmente.
Prodotto da Leonardo DiCaprio, uno che non fa mai le cose a caso (ma forse in questo caso sì), Cappuccetto rosso sangue ha come visto i suoi difetti non da poco, ma nel suo mixare in maniera anche trash la fiaba dei Grimm con un immaginario horror-fantasy attuale vicino a Twilight quanto a The Village, perlomeno riesce a intrattenere. Niente brividi, è vero, ma tanto ormai chi ha più paura del lupo? Forse giusto Robert Pattinson…(voto 6,5)



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