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Caproni bendati in Parlamento

Creato il 06 novembre 2013 da Salvatore Cugliari

Caproni bendati

Come avevo già preannunciato sulla mia pagina Facebook; ieri pomeriggio, verso le 16:00, sul sito del Fatto Quotidiano ho attentamente seguito il discorso alle Camere del nostro Ministro della “Giustizia”, Anna Maria Cancellieri, sul caso “Giulia Ligresti”. Sinceramente devo ammettere che mi sarei aspettato da questo intervento almeno delle risposte superficiali ai molteplici interrogativi che la maggior parte degli italiani si sono sicuramente posti nel corso di questi giorni relativamente a qual’è stato l’effettivo operato del Ministro nei confronti di Giulia Ligresti ma, anche su questo aspetto la Cancellieri mi ha davvero deluso. Non solo infatti ha girato intorno alla questione ma ha anche cercato di giustificarsi, e il fatto di giustificarsi di un qualcosa presuppone che quel qualcosa si sia effettivamente fatto, dicendo che il tipo di intervento giudiziario riservato alla Ligresti vale e ed valso anche per i centinaia di singoli casi dei quali lei, in prima persona, si è occupata. Giustificazione, quest’ultima, che proprio non regge visto che vi è un’enorme differenza tra i singoli casi e quello Ligresti: i primi presuppongo che siano pervenuti nell’ufficio del Ministro tramite segnalazioni del carcere o dei famigliari del detenuto mentre il secondo, basandomi sulle intercettazioni telefoniche, sembra sia stato cercato e approfondito dal Ministro stesso in persona, ovvero è lei che ha preso per prima l’iniziativa di telefonare ai famigliari di Giulia e non i famigliari di Giulia a segnalare il caso al Ministro seguendo il regolamentare iter.

Comunque, dopo il discorso del Ministro, tenuto prima al Senato e poi alla Camera, hanno preso la parola i vari senatori e deputati che avevano richiesto d’intervenire e di dire la loro su questa questione. A parte casi sporadici come gli interventi del deputato 5 Stelle, Alfonso Bonafede, che ha precisato l’ormai chiara posizione del gruppo parlamentare pentastellato e del leghista, Nicola Molteni, che ha fatto presente al Ministro le molteplici incognite e gli svariati interrogativi del caso che tutt’ora rimangono da chiarire; in aula si sono destreggiati politici caproni che hanno tentato a tutti i costi di difendere un Ministro che ha pienamente errato, abusato del suo potere e che in qualunque altro paese civile sarebbe stato spedito, in 5 minuti, a calci nel sedere a casa. Questi caproni testardi e, per giunta, bendati rispetto a questo caso hanno cercato e sicuramente continueranno a cercare, ribadendo la propria fiducia al Ministro, di proteggere e oscurare quest’odioso sistema di corruzione e d’intreccio del potere politico con il potere economico-finanziario.

La posizione del PDL, in merito a questo caso, è stata chiarita dal capogruppo alla Camera, Renato Brunetta, il quale ha detto a chiare lettere che il suo partito sosterrà il Ministro. Naturalmente, durante il discorso di Brunetta, i riferimenti al Caimano non sono mancati, ma d’altronde che il PDL e soprattutto Berlusconi cercherà di sfruttare la fiducia che sicuramente verrà confermata alla Cancellieri a suo favore, cercando di adattare, ad ogni costo, questo caso al “caso Ruby” è un fatto più che scontata.

In questa vergognosa atmosfera giurisdizionale, intanto, l’unico che se la ride è sempre e solo lui, Silvio Berlusconi. Egli sarà l’unico che da questa situazione ne uscirà sicuramente più forte e più vigoroso, l’unico che ne trarrà beneficio. Nel frattempo l’Italia è colpita per l’ennesima volta nell’orgoglio, è messa nuovamente in ridicolo davanti a tutt’Europa ed è inoltre un paese che, per quanto mi riguarda, almeno finché la Cancellieri rimarrà in carica, non può più avere fiducia nella giustizia e nel suo più alto rappresentante, il Ministro della pseudo “Giustizia”.


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